È stata dedicata ad Emanuela Loi la scuola primaria di Ronco, nel Comune di Valdilana (Biella). I bambini delle cinque classi, seduti a terra nella palestra del plesso scolastico, hanno esposto il grande lavoro svolto in classe con gli insegnanti per approfondire la vicenda della poliziotta sarda della scorta del giudice Paolo Borsellino rimasta uccisa nell’attentato di Palermo il 19 luglio 1992.

Presenti alla cerimonia, il sindaco Mario Carli, il Prefetto di Biella, Silvana D’Agostino, Teresa Romeo, in rappresentanza del Questore di Biella, e i sindaci del territorio che fan capo all’Istituto Complessivo “Valdilana-Pettinengo”. Accanto al primo cittadino, il dirigente scolastico, Riccardo Ongaretto.

A guidare la rappresentanza del circolo culturale sardo “Su Nuraghe” – composta dal vicepresidente Roberto Perinu, dalla consigliera Antonietta Ballone e dai soci Gavino Pecorini e Gianni Cilloco – il presidente Battista Saiu che, compiacendosi per l’iniziativa, ha ringraziato a nome della comunità sarda che risiede nel Biellese.

Nel ricordare Emanuela e la sua passione per i balli e le danze tradizionali sardi, ha spiegato che, allo svelamento con benedizione cristiana impartita dal parroco, don Emanuele Biasetti, sarebbe seguito l’antico gesto di benedizione sarda con semi di frumento e petali di fiori.

La benedizione (foto concessa)
La benedizione (foto concessa)
La benedizione (foto concessa)

«Come antiche madri – spiegano da “Su Nuraghe” -, le donne isolane sono solite benedire i loro figli nei momenti cardine della vita, nella gioia e nel dolore. Nel matrimonio tradizionale, è la mamma che sparge i semi sul capo del nubendo, inginocchiato sulla soglia di casa. Grano e petali di fiori sono sparsi sui corpi esamini di nubili e di celibi. Se morti prematuramente, è la madre o un’anziana a compiere il pietoso gesto, auspicando che: “Comente custu trigu dae terra torrat a creschere, gai potas torrare tue puru, fizu meu”, vale a dire, “come questo grano da terra rinasce, così possa tornare anche tu, figlio mio”. Seguito dalla rottura del piatto quale offerta esclusiva».

(Unioneonline/s.s.)

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