Primo atto ufficiale della nuova legislatura, con l'insediamento dei neoparlamentari chiamati all'elezione dei presidenti di Camera e Senato.

Un debutto segnato dalle ripetute fumate nere (nessun nome ha raggiunto la maggioranza) e dalla grave spaccatura nel centrodestra, forse insanabile.

Ecco la cronaca di una giornata attesa e convulsa:

ORE 10 - "Io un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il M5s a fare una cosa del genere", ha detto anche questa mattina il leader del Movimento cinque stelle Luigi Di Maio nel corso dell'assemblea dei gruppi.

Nel frattempo i pentastellati riapriranno le trattative con le altre forze politiche.

Per il partito di maggioranza relativa gli interlocutori sono Maurizio Martina per il Pd e per la Lega Matteo Salvini. Quest'ultimo garantisce che l'unità del centrodestra non è in discussione e si mostra ottimista.

Intanto alla Camera e al Senato sono arrivati i neo parlamentari sardi. Gli ultimi a sbarcare a Roma sono stati Luciano Cadeddu, Andrea Mura e Pino Cabras, sbarcati con il primo volo da Roma.

ORE 10.30 - Con un discorso durato circa un quarto d'ora, l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha aperto la seduta del Senato attaccando il Pd di Renzi e candidando al Governo il M5S: "Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo ha determinato un netto spartiacque, a inequivocabile vantaggio dei movimenti e delle coalizioni che hanno compiuto un balzo in avanti clamoroso nel consenso degli elettori e che quindi di fatto sono oggi candidati a governare il Paese. In pari tempo", ha aggiunto Napolitano,"il partito che nella scorsa legislatura aveva guidato tre esecutivi ha subìto una drastica sconfitta ed è stato respinto all'opposizione".

La seduta è stata poi sospesa per dare il tempo alla giunta delle elezioni di formalizzare le nomine degli eletti.

L'INTERVENTO DI NAPOLITANO:

ORE 10.59 - Con un minuto di anticipo rispetto all'orario previsto delle 11, il presidente provvisorio della Camera Roberto Giachetti ha aperto a Montecitorio la seduta inaugurale della diciottesima legislatura.

Tutta l'aula ha applaudito il saluto di Giachetti al capo dello Stato Mattarella, alla presidente uscente della Camera Laura Boldrini e al vecchio ufficio di presidenza (tra cui il vice Luigi Di Maio).

Lungo applauso anche per la commemorazione del quarantennale della strage di via Fani. Presenti tra i banchi i 17 deputati sardi, tra cui solo tre alla seconda legislatura: Romina Mura del Pd, Emanuela Corda e Andrea Vallascas del M5S.

Molta emozione sul volto dei neo eletti: la pattuglia più numerosa è quella dei 5Stelle, che in Sardegna hanno ottenuto in totale 11 deputati. Due sono quelli di Forza Italia, altrettanti del Pd, uno della Lega e uno per Fratelli d'Italia.

A breve inizierà la prima votazione per il presidente della Camera, che andrà quasi sicuramente a vuoto dato che servirebbero 420 voti e non sono stati raggiunti accordi su nessun nome. Alla prima "chiama" i deputati di Fi, M5S e Pd dovrebbero votare scheda bianca.

Fabio Manca

Giuseppe Meloni

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ORE 13.20 - Raffica di schede bianche alla Camera: sono state 592 su 620 voti espressi. Lo spoglio si è concluso poco fa.

Oltre alle 592 schede bianche, al primo voto per il presidente della Camera ci sono state 18 schede nulle e pochi nomi sparsi (peraltro alcuni non validi, perché Anna Maria Bernini è al Senato, non a Montecitorio): Renato Brunetta di Forza Italia ha avuto 2 voti, Rossella Muroni di LeU 2, Nico Stumpo di LeU 2. Quindi, con una sola scheda ciascuno, appaiono anche Alfonso Bonafede (M5S), David Ermini (Pd), Maurizio Lupi (NcI).

ORE 14.10 - Prima fumata nera nell'aula del Senato per l'elezione del nuovo presidente. Non si è infatti raggiunta la maggioranza di 161 e le schede bianche sono state la netta prevalenza. Sono state 312 le schede bianche depositate nell'urna alla prima votazione per la presidenza del Senato. Hanno ottenuto un voto Fabio Di Micco, Giorgio Napolitano, Roberto Calderoli, Paolo Romani e Emma Bonino. La seconda votazione si svolgerà oggi pomeriggio alle 17.

ORE 17.30 - Fumata nera anche per il secondo scrutinio a Montecitorio sulla presidenza della Camera. Il quorum richiesto era della maggioranza dei due terzi, contando anche le schede bianche.

Le schede bianche sono state 577 e quindi sarà necessario un nuovo giro di votazioni.

ORE 18 - La Lega annuncia di aver votato Anna Maria Bernini, parlamentare di Forza Italia, per la presidenza del Senato. Una scelta motivata così dal leader leghista Salvini: "Per uscire dal pantano abbiamo fato un gesto di responsabilità, all'interno del centrodestra. Noi non vogliamo che si perda altro tempo prezioso, vogliamo che il Parlamento cominci a lavorare il prima possibile".

ORE 18.25 - Fumata nera anche al Senato.

ORE 18.30 - Dura replica di Forza Italia al voto leghista dato a Bernini: "Prendiamo atto del voto della Lega ma non era atteso né concordato. Fino a prova contraria il candidato di Forza Italia resta Paolo Romani", ha detto Renato Schifani.

ORE 18.50 - Arriva la dichiarazione ufficiale di Silvio Berlusconi sul voto della Lega alla Bernini. Il leader azzurro parla di "atto di ostilità a freddo" che di fatto "rompe" l'alleanza di centrodestra.

ORE 20.09 - Si è conclusa la terza votazione sulla presidenza a Montecitorio con un'altra fumata nera. Anche in questo caso non è stata raggiunta la maggioranza.

ORE 20.46 - Di Maio apre alla Bernini: "Per la presidenza del Senato siamo disponibili a sostenere Anna Maria Bernini o un profilo simile", ha scritto il capo politico pentastellato su Twitter.

ORE 21.39 - E in serata arriva anche la dichiarazione della diretta interessata. "È del tutto evidente che sono indisponibile ad essere il candidato di altri senza il sostegno del presidente Berlusconi e del mio partito", il tweet della Bernini dopo un confronto con Berlusconi in persona.

ORE 22.36 - Berlusconi ringrazia Bernini, ma conferma: "Il nostro candidato resta Romani".

(Unioneonline/l.f.)

CHI È ANNA MARIA BERNINI:

IL BACIO TRA SALVINI E DI MAIO:

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