Bolognese, di professione avvocato e figlia d'arte (papà Giorgio è stato ministro di Forza Italia nel 1994) Anna Maria Bernini è la donna che in queste ore sta dividendo il centrodestra.

Indicata già da ieri come secondo nome di Forza Italia - dopo quello di Paolo Romani, inviso ai 5 Stelle - per lo scranno più alto di Palazzo Madama, la Bernini è stata votata dai leghisti come segnale di apertura a Luigi Di Maio, scatenando la furia di Silvio Berlusconi.

La sua carriera politica comincia in Alleanza Nazionale, nel 2007 è tra i soci promotori della fondazione Farefuturo, di Gianfranco Fini. Proprio in quota An nel 2008 entra in Parlamento nelle file del Pdl, eletta in Emilia Romagna alla Camera dei Deputati.

Nel 2010 il centrodestra la candida alla presidenza della regione Emilia Romagna, ma lei si ferma poco oltre il 36% perdendo la sfida con Vasco Errani.

Per lei anche una breve esperienza da ministro per le Politiche dell'Unione Europea, nel 2011: durerà pochi mesi, il governo Berlusconi cadrà per essere sostituito da quello di Mario Monti.

Dopo lo strappo Berlusconi - Fini la Bernini si avvicina all'ex Cavaliere e nel 2013 viene eletta al Senato. Entra in Forza Italia dopo la dissoluzione del Pdl.

Nelle scorse politiche viene candidata nei listini proporzionali di Lazio ed Emilia Romagna, entrando nuovamente a Palazzo Madama. E oggi può sognare lo scranno più alto e diventare seconda carica dello Stato.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata