Prende il via domani, con le sedute per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato, la XVIII legislatura dell'Italia repubblicana.

Elevatissimo il tasso di ricambio parlamentare, ovvero la percentuale di neo eletti che non hanno fatto parte della passata legislatura. Si attesta al 65,91% alla Camera, al 64,26% al Senato.

Un po' la voglia di cambiamento degli italiani, un po' il boom del Movimento 5 Stelle, fanno sì che questa sia, alla Camera come al Senato, la legislatura con l'età media più giovane tra i parlamentari: a Montecitorio per la prima volta nella storia si scende sotto i 45 anni, siamo a 44,33; a Palazzo Madama invece l'età media dei senatori è di 52,12 anni.

E tra qualche dinosauro - da Pierferdinando Casini, alla decima legislatura, a Elio Vito che è all'ottava - assisteremo al ballo dei debuttanti.

Sono ben 554 i parlamentari alla prima esperienza (il 58% del totale), alle prese con le emozioni e le tensioni della prima volta. E non sarà un debutto facile, visto che quella al via è senza dubbio una delle legislature più complicate.

Tre di loro si raccontano a L'Unione Sarda.

Eugenio Comincini
Eugenio Comincini
Eugenio Comincini

L'EX SINDACO PD - Eletto con il Pd al Senato, Eugenio Comincini ha un passato nelle istituzioni locali lombarde, dal comune di Cernusco sul Naviglio alla città metropolitana di Milano. Ma il Senato è tutta un'altra cosa: "C'è un mix di emozione e di sano spavento, quasi un senso di indegnità che ti assale quando metti piede in un luogo così alto", spiega.

"Il Senato è un pezzo di storia del Paese, il luogo in cui si risolvono i problemi dei cittadini, il posto più importante in cui poter dare il proprio contributo al Paese". Il kit lo ha ritirato proprio oggi: c'è la Costituzione, i trattati dell'Unione Europea, il regolamento del Senato, una guida sui lavori e le funzioni del Senato, dei documenti da compilare e consegnare, e una penna, "molto semplice" precisa Comincini. "Il minimo per poter fare il senatore", insomma.

E il fatto che quella al via sia una legislatura non proprio semplice non fa che aumentare quel "sano spavento" di cui parlava il neosenatore: "E ti dà quella scarica di adrenalina che serve per affrontare da subito, pancia a terra, i primi passaggi parlamentari e i problemi dei cittadini. Dobbiamo farlo con responsabilità nei confronti degli elettori, abbiamo il loro fiato sul collo".

Gianluigi Paragone
Gianluigi Paragone
Gianluigi Paragone

IL GIORNALISTA CONVERTITO - Gianluigi Paragone, giornalista eletto al Senato con il Movimento 5 Stelle, il kit lo ha ritirato qualche giorno fa. Non sentirà più di tanto l'emozione della prima volta, rassicura: "È un luogo che conosco bene, ne conosco regole e perimetro avendoci sempre avuto a che fare nel mio lavoro da giornalista. Ora cambia solo il ruolo".

Non più voce narrante della politica ma "protagonista". Non ha incontrato ancora senatori degli altri partiti, vede in casa 5 Stelle tanto entusiamo e tanta emozione: "È l'emozione della prima volta, che leggo sui volti di molti miei colleghi M5S". Anche perché di debuttanti il Movimento è pieno.

Federica Zanella
Federica Zanella
Federica Zanella

L'AZZURRA EMOZIONATA - Presidente del Corecom Lombardia, neoeletta alla Camera per Forza Italia, Federica Zanella a Montecitorio ci è stata più volte: "Ho organizzato proprio alla Camera diversi convegni sul bullismo e il cyberbullismo. Quindi con l'emozione della prima volta non ho avuto a che fare, ma la proverò sicuramente domani, quando per la prima volta siederò in Aula".

A Montecitorio non c'è un kit per gli eletti, a differenza di Palazzo Madama: "Ci danno un manuale che spiega le specifiche della Camera, un libretto col regolamento e uno con le prerogative del deputato". Ha incontrato alcuni neoeletti della Lega e del Pd, la Zanella, e nonostante le difficoltà che presenta l'avvio di questa XVIII legislatura vede "più entusiasmo che tensione" nei colleghi. "Certo, la situazione non è semplice per via del voto degli italiani ormai suddiviso in tre poli, ma questo deve solo aumentare la nostra coesione e il nostro senso di responsabilità: invece di parlare di maggioranze o di ritorno alle urne dovremmo iniziare a risolvere i problemi degli italiani".

Davide Lombardi

(Unioneonline)
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