Antonio è nato 75 anni fa a Nughedu Santa Vittoria, ha sempre lavorato nelle foreste, e da quando è andato in pensione trascorre il tempo con suo nipote Luca, l'unico che ha vicino, perché gli altri figli sono andati via in cerca di lavoro, e gli appartamenti che aveva costruito per loro sopra casa sua sono vuoti, chissà se qualcuno li abiterà mai.

Antonio va ogni giorno a curare la vigna, e sta insegnando al bambino a fare il vino, a suonare l'organetto e ad andare a cavallo, per farlo partecipare alla prossima festa del patrono.

Tra loro parlano in sardo, con la speranza che una volta diventato grande, e forse cittadino di un altro luogo, non si dimentichi delle sue radici e torni in paese almeno per le vacanze, con la famiglia e gli amici.

IL PENSATOIO - "Questo è il racconto collettivo di un territorio che si spopola, testimonianze simili ne troviamo in ognuno dei trentuno centri sardi a rischio d'estinzione. Il nostro obiettivo è quello di trovare idee, progetti e buone pratiche per la rinascita", dicono i protagonisti del Campus Omodeo, studenti universitari, neolaureati, ricercatori e giovani professionisti che - con il coordinamento di Sardarch (Nicolò Fenu, Matteo Lecis Cocco Ortu e Francesco Cocco) e il contributo di intellettuali e studiosi - hanno animato per una settimana l'estate scorsa un workshop finalizzato a creare proposte per riattivare il tessuto economico del Barigadu e del Guilcer.

IL FUTURO - Ieri sera il risultato di questo lavoro è stato presentato alla popolazione riunita nella sala del consiglio comunale.

"Noi vogliamo invertire la tendenza, da questo think tank sono scaturite una serie di azioni che concretizzeremo grazie a una cooperativa di comunità, una rete di persone che opera per produrre valore che ricada sul territorio", sottolinea Francesco Mura, sindaco di Nughedu, 490 anime, il 60 per cento ultrasessantacinquenni.

"Sono quattro i temi forti: agricoltura, riuso, invecchiamento attivo e turismo sostenibile. Che poi si uniscono alle attività già avviate: il social eating day , cioè la cena sociale che in due anni ha portato un flusso di oltre 600 visitatori, moltissimi stranieri; e il progetto Atelier, l'ospitalità per due mesi di artisti internazionali, con l'obiettivo di scioccare i nughedesi, facilitare il dialogo con culture distanti, rompere l'isolamento e aprire la mente".

I TEMI - Agricoltura dunque: con il recupero di terre abbandonate tramite nuove piccole aziende per produzioni agroalimentari di qualità e la nascita di una piattaforma, sia virtuale che fisica, per far incontrare produttori e consumatori e decidere assieme cosa fare del surplus.

Riuso, nel caso specifico fare del Novenario di San Basilio uno spazio aperto e una struttura turistica. Invecchiamento attivo, cioè la valorizzazione del ruolo degli anziani e del rapporto tra generazioni, ad esempio, con l'insegnamento dell'organetto, strumento tipico della zona, la condivisione degli antichi metodi di coltivazione, la lavorazione del pane, lezioni di lingua sarda, laboratori di artigianato.

Infine, il turismo, lento, sostenibile, legato alle risorse naturalistiche e all'enogastronomia, e già ci si immagina il futuro del lago Omodeo, con sportivi, escursionisti, pellegrini.

L'ANCI - L'Anci Sardegna nei giorni scorsi ha presentato al Consiglio regionale un report sui paesi, le aree interne e le periferie urbane e rurali, un "documento di metodo", dice il presidente Emiliano Deiana.

"Oggi il grado di consapevolezza della politica, delle istituzioni regionali, delle organizzazioni sindacali e datoriali, dei centri di cultura universitari, dei gruppi organizzati, del fenomeno dello spopolamento è bassissimo".

Bisogna parlare di "catastrofe demografica e di disastro antropologico" se si vuole evitare "la desertificazione".

Immaginare "una visone differente di un'Isola che non sia solo lo stereotipo logoro del ballo tondo e dell'autorappresentazione mascherata che serve ad allietare il weekend di qualche visitatore".

La resistenza secondo l'Anci potrebbe passare, ad esempio, per "una zona franca rurale (perché si parla solo di quelle urbane?) con una fiscalità di vantaggio per imprese e persone che vogliono continuare ad abitare quei luoghi".

LA LEGGE SUI PICCOLI COMUNI - Ieri di spopolamento e piccoli comuni si è parlato anche a Bono, e Silvio Lai, senatore Pd, ha illustrato la legge approvata di recente sul sostegno ai centri con meno di 5000 abitanti - 314 in Sardegna (l'83%) - che tra l'altro "prevede misure concrete per l'accesso alla banda larga (anche quando le grandi compagnie non hanno interesse a insediarsi in mini mercati), per l'istruzione e i trasporti (fuori dai calcoli numerici), per la distribuzione e la vendita della stampa quotidiana, per attrarre set cinematografici".

Cristina Cossu

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