Per i legali della famiglia Saladdino, gli avvocati Gian Mario Solinas e Gabriele Satta, sarebbe infondato il ricorso presentato da Antonio Maria Baule e Stefanina Pais, i genitori dell’omicida Fulvio Baule che, tramite il legale Maria Domenica Camboni, avevano espresso la volontà di poter frequentare i due nipotini.

Le parti comparse davanti al giudice del Tribunale dei minori di Sassari, Mauro Zollo hanno presentato le rispettive motivazioni, con chiara opposizione alla richiesta presentata dai nonni paterni di poter vedere i nipoti.

Davanti al giudice anche Giusy Saladdino, nella sua qualità di affidataria e tutore dei minori di appena due anni, nonché di amministratore di sostegno della sorella Ilaria Saladdino, aggredita e ridotta in fin di vita dall’ex marito Fulvio Baule che, il 26 febbraio dello scorso anno, uccise i suoceri, Basilio Saladdino e Caterina Mancusa.

L’udienza si è conclusa  con la la proposta conciliativa formulata dal giudice Mauro Zollo, che le parti dovranno valutare e decidere di accogliere o meno, depositando una nota conclusiva entro il prossimo 8 giugno.

Secondo i legali della difesa il percorso di strutturazione del rapporto basilare tra genitore-figli e di elaborazione e di superamento dei traumi che i minori hanno subito «richiede un lungo e faticoso cammino con il costante e imprescindibile supporto neuropsicologico, psicologico, psicoterapeutico, di cui mamma, bambini e loro familiari già fruiscono, per riorganizzare al meglio, per quanto possibile, la loro vita».

Inoltre, sempre nell’interesse esclusivo dei minori, e visto il rapporto conflittuale tra le due famiglie,  gli avvocati Solinas e Satta chiedono al Tribunale «di compiere anche tramite esperti una valutazione della idoneità della richiesta di frequentazione dei minori da parte dei nonni paterni».

Prevale sempre l’interesse superiore del minore, che non può essere sacrificato in nome di un ipotetico pregiudizio nella sua crescita dovuto alla assenza dei nonni. 

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