Al culmine di un litigio ha colpito con un coltello un amico, Andrea Cozzatti, 44 anni, uccidendolo.

Quindi ha chiamato lui stesso i soccorsi. E, all'arrivo della polizia, è finito in arresto, con l'accusa di omicidio volontario.

Protagonista in negativo della vicenda, Salvatore Roberto Mulas, 56enne originario di Nughedu San Nicolò (Sassari), ora rinchiuso nel carcere trentino di Spini di Gardolo.

Proprio a Trento, nell'abitazione di Mulas al civico 22 di via Maccani, è andata in scena la tragedia.

Interrogato dagli inquirenti, Mulas ha ammesso la propria responsabilità, spiegando però di aver agito "per legittima difesa".

Come conferma il suo avvocato, Stefano Daldoss: "Siamo di fronte a una storia bruttissima e molto molto triste. Si è parlato di piena confessione, ma in realtà il mio cliente, che soffre di gravi problemi di salute (è pensionato e percepiva un assegno di invalidità, ndr) ha solamente fornito una sua versione dell'accaduto, assicurando di aver agito per legittima difesa dopo essere stato aggredito. In questa fase aspettiamo che l'iter delle indagini faccia il suo corso. Poi adotteremo la linea conseguente".

La vittima
La vittima
La vittima

Non sono chiari i motivi che hanno innescato la lite, sfociata poi in colluttazione e terminata in delitto. Decisivi per chiarire ogni contorno della vicenda saranno gli ulteriori accertamenti disposti dalla magistratura.

È lo stesso legale a illustrare le prossime tappe, serrate, dell'indagine: "Domani ci sarà l'udienza di convalida e verranno condotti due accertamenti irripetibili. Quello della Scientifica nella cucina dove è avvenuto il fatto e quello del medico legale, che dovrà chiarire i dettagli sul decesso e quante coltellate sono state sferrate, una o due. Acquisiti i risultati di queste perizie, valuteremo il modo di proseguire".

Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)

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