"Il sindaco dice pubblicamente che non ha intenzione di far morire la Multiservizi ma in realtà, privandola di tutti i servizi che prima venivano gestiti dalla stessa e che ora, una volta scaduti non vengono rinnovati, in pratica la sta facendo morire".

Antonio Masala l'amministratore unico della società in house del Comune di Porto Torres, replica alle accuse del primo cittadino Sean Wheeler che, in occasione del sit in davanti al palazzo comunale, lo ha accusato di aver abbandonato la barca, mettendo a rischio 30 lavoratori.

"In merito invece alla disponibilità per lavori pari ad 1 milione e 600 mila euro va precisato - aggiunge Masala - che tali cifre derivano da capitolati a volte predisposti senza effettuare le dovute analisi o con all'interno somme che vengono fatturate solo per servizi effettuati a chiamata".

Un esempio sarebbe il capitolato del verde entrato in vigore nel maggio scorso.

"Le lavorazioni inserite non sono accompagnate da un'analisi dei prezzi e da un tempario - spiega l'amministratore - che indica il tempo necessario per effettuare una singola lavorazione, non si capisce se tali operazioni possano essere effettuate in un anno o se si renda necessario più tempo".

Gli anni della gestione Wheeler, secondo il responsabile della partecipata, sarebbero quelli con meno risorse per la Multiservizi.

"Va inoltre specificato come ad oggi, dall'ormai lontano 2016 la Multiservizi non ha un piano programmatico operativo approvato dal Socio Unico - sottolinea - perché i piani son stati portati in assemblea prima da chi mi ha preceduto e poi dal sottoscritto senza mai aver ottenuto risposte in merito".

L'amministratore ritiene di non essere scappato alle prime difficoltà "ma penso di essere una persona che prende atto dell'impossibilità di lavorare con chi non ascolta e non decide mai. È semplice scaricare le colpe sui lavoratori e sul sottoscritto per incapacità di fatturare senza guardare al problema di tutto e cioè alla mancata cura e analisi degli affidamenti assegnati alla Multiservizi".

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