Valorizzare l'ippovia per fornire una nuova prospettiva di turismo a Logudoro e Goceano. L'avvio del progetto della rete ciclabile della Sardegna, presentato circa due anni fa dalla giunta regionale e per la quale sono stati stanziati i primi finanziamenti, rappresenta un'ottima notizia per il territorio, il cui percorso, che conta 78 chilometri dall'ex ferrovia di Chilivani alla stazione Tirso, risulta essere tra i primi cinque itinerari che andranno a gara entro l'anno.

"L’intervento - spiega Bruno Farina, consigliere comunale e membro della ASD Sardegna Sport & Natura, tra i primi a sostenere questo progetto - "rientrava nel progetto predisposto dalla giunta Cubeddu, dal nome Camineras e Caddos e fu finanziato con il bando regionale Civis. I lavori sono poi stati eseguiti durante la giunta Ladu, per il tratto di competenza di Ozieri. I fondi regionali non furono sufficienti a realizzare l’intera opera e l’Unione dei Comuni del Logudoro, ai 200 mila già spesi, ne aggiunse di suoi circa 70 mila per completare il collegamento dei due tratti di Ozieri e Pattada. A causa però dell’ostracismo di alcuni frontisti e il disinteresse di chi avrebbe dovuto vigilare ed intervenire, alcuni tratti risultano ancora interrotti da chiusure, anche se le cose sono in parte migliorate".

Attualmente il tratto realizzato, lungo venti chilometri che collega Chilivani con la stazione di Pattada, rappresenta un collegamento importante tra la Olbia-Sassari e Chilivani, dove sono presenti la stazione ferroviaria, l'ippodromo e il maneggio, e l'entroterra del nord Sardegna, ricco di boschi, paesi e tipicità, che nel comparto del turismo attivo-sportivo, culturale e dell'enogastronomia, praticabile anche nei mesi meno caldi, potrebbero far si che le strutture e i servizi turistici possano lavorare anche nei periodi che vanno da marzo a maggio e da settembre a novembre".

"Sono decenni che in Sardegna si parla e si fanno tentativi per determinare un allungamento della stagione turistica senza che si riesca ad incidere positivamente - conclude Bruno Farina - "Si spera che un piano strategico e di lungo periodo di realizzazione come questo non subisca arresti perché, essendo la nostra una terra vocata a queste attività, presenta grandi potenzialità attrattive, soprattutto se saremo in grado di far crescere, parallelamente anche la professionalità e la qualità dei servizi e non solo realizzare le infrastrutture necessarie".
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