Ozieri, ideò una trappola mortale per i carabinieri: rito abbreviato e perizia psichiatrica per il 64enne
Ad aprile chiamò il 112 dicendo di aver ammazzato la moglie, ma si era nascosto in un sotterraneo ed era pronto a far saltare in aria la casa, satura di gas, all’arrivo dei militariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Lo scorso aprile riempì di gas il suo appartamento di Ozieri chiamando il 112 e sostenendo di aver ammazzato la moglie. In realtà Antonio Maria Pani, 64 anni, si era nascosto in un sotterraneo della casa pronto a far saltare tutto con l’arrivo dei carabinieri.
Tentativo, ammesso che fosse questa la sua intenzione, non andato in porto: l’uomo fu arrestato dai militari della compagnia di Ozieri al comando del maggiore Gabriele Tronca e poi condotto in carcere a Bancali. Per lui l’accusa era di strage e, proprio nella giornata di oggi, in tribunale a Sassari, il gup Gian Paolo Piana ha ammesso l’uomo al rito abbreviato. Modalità scelta dall’avvocata della difesa, Antonella Chirigoni, che ha anche chiesto che il rito sia condizionato a una perizia psichiatrica per l’indagato.
Il giudice ha rinviato a fine gennaio per la prossima udienza. Pani, pochi giorni prima dell’episodio di Ozieri, era stato condannato per vilipendio a 9 mesi, sempre in tribunale a Sassari, perché avrebbe danneggiato la lapide commemorativa di Walter Frau, carabiniere ucciso a Chilivani il 16 agosto 1995 in uno scontro a fuoco con alcuni rapinatori in cui perse la vita anche l’altro militare presente, Ciriaco Carru.
