Caro voli per la Sardegna, l’Antitrust chiude l’indagine: «Nessuna pratica scorretta dalle compagnie aeree»
L’autorità garante dopo aver «analizzato più di 23,5 milioni di dati sui biglietti» conferma di non aver rilevato «criticità concorrenziali». L’ira dei consumatori: «Sono gli algoritmi a far lievitare i prezzi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessuna responsabilità dalle compagnie aeree sul “caro voli” per la Sardegna. È questa la conclusione dell’Antitrust nell’ambito dell'indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte nazionali da e per le due maggiori isole.
«L'Autorità, sulla base delle informazioni fornite dalle stesse compagnie aeree, ha analizzato più di 23,5 milioni di dati sui biglietti effettivamente venduti per singola tratta su voli domestici per l'anno 2023» e non rileva «criticità concorrenziali», le parole del segretario generale dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Guido Stazi, in audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità.
«L'analisi svolta – ha precisato Stazi – non ha fatto sostanzialmente emergere l'adozione di pratiche di 'profilazione' della clientela finalizzate alla personalizzazione dei prezzi in base al tipo di dispositivo, al sistema operativo e alla storia di navigazione dell'utente».
«Nel complesso – le sue parole -, l'analisi condotta sui mercati delle rotte domestiche da e per la Sicilia e la Sardegna non ha fatto emergere elementi di criticità concorrenziali in relazione al funzionamento degli algoritmi di prezzo o alla concreta dinamica dei prezzi, tali da far presumere, allo stato, fenomeni di collusione tra compagnie aeree suscettibili di interventi ai sensi della normativa antitrust».
«Non vi è dubbio che l'efficace contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità costituisca un obiettivo irrinunciabile per il Paese e anche un delicato banco di prova per il modello di 'economia sociale di mercato' che, scritto nel Trattato e nella Costituzione, richiede di coniugare la libertà di mercato con le istanze di giustizia sociale e di solidarietà, ammettendo - laddove vi sia un fallimento di mercato - l'intervento dello Stato per correggere gli squilibri e garantire il benessere collettivo», ha ancora precisato.
Immediata la replica del Codacons, secondo cui «sul fronte del caro-voli per Sicilia e Sardegna il problema, come più volte da noi denunciato, non è la profilazione degli utenti per la personalizzazione dei prezzi, ma l’uso degli algoritmi da parte delle compagnie aeree che fanno lievitare a livelli insostenibili le tariffe dei biglietti».
Dello stesso avviso anche Assoutenti, che precisa: «Quando a Natale un biglietto aereo per volare dalle città del nord Italia agli scali siciliani arriva a costare più di un volo intercontinentale non si può parlare di assenza di criticità».
(Unioneonline)
