Ha usato un’ascia lunga 80 centimetri con una lama di 11 per uccidere il suocero, Basilio Saladdino, poliziotto in congedo di 74 anni, e per ridurre in fin di vita la moglie e la suocera. Diceva di tenerla in auto perché gli sarebbe servita per tagliare la legna e riscaldare la casa del padre.

Si arricchisce di nuovi particolari la tragedia che ha sconvolto la città di Porto Torres.

Fulvio Baule si trova rinchiuso nel carcere di Bancali con l’accusa di omicidio e duplice tentato omicidio per aver ucciso il suocero Basilio Saladdino e aver aggredito con disumana ferocia la suocera Caterina Mancusa, 66 anni, e la moglie Ilaria Saladdino, 39 anni. Il giudice per le indagini preliminari, del Tribunale di Sassari, Sergio De Luca dopo l’interrogatorio del reo confesso alla presenza del suo legale Nicola Luchi ha convalidato l’arresto con la motivazione che il terribile omicidio, commesso da Baule sia “di indicibile gravità” e caratterizzato da una “brutale ferocia”.

Un reato aggravato dal fatto che Baule, dopo aver accompagnato i gemellini di un anno dalla moglie, dalla quale si stava separando, non ha esitato alla presenza dei due minori ad impugnare l'ascia che aveva portato con sé e ad uccidere senza pietà con tale arma l'anziano suocero, accanendosi poi con inumana crudeltà sulla moglie e sulla suocera.

Le ha colpite al capo diverse volte senza pietà, tanto che ancora si trovano ricoverate in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Sassari. Nonostante Baule fosse incensurato, il giudice ritiene vi sia un concreto pericolo che egli possa commettere altri reati simili. 

© Riproduzione riservata