Continua a far discutere la vicenda del giubbotto della Compagnia dei barracelli indossato dal ministro Matteo Salvini lo scorso 16 gennaio mentre era in visita ad Alghero.

La compagnia barracellare di Alghero chiede chiarimenti, e lo fa inviando un esposto al prefetto di Sassari, al Servizio Enti Locali di Cagliari e al sindaco Mario Bruno.

Un esposto in cui si condanna l'atto e si cerca di far luce sui "colpevoli".

"Gli scriventi - si legge - disconoscono e condannano fermamente tale modo di agire, consapevoli che una compagnia di barracelli cittadina, così come tutta l'istituzione dei barracelli di Sardegna, mai dovrebbe dare anche solo l'impressione di schierarsi politicamente ed ancor meno a prestarsi a strumentalizzazioni politiche di qualsivoglia natura".

Il problema, continuano i barracelli della Compagnia di Alghero, non sta tanto nel fatto di regalare un giubbotto al ministro: "Ciò che disapproviamo sono le modalità e i tempi di questo omaggio, avvenuto purtroppo non durante una visita ufficiale del ministro, bensì al termine di una manifestazione di propaganda elettorale".

Poi si vira sui "colpevoli", e i barrecelli si chiedono come sia possibile che la giacca della compagnia di Alghero (con tanto di scritta e stemma della città) sia stata data al ministro dal rappresentante del sindacato per la provincia di Nuoro, che ha rivendicato sui social e tramite comunicati stampa l'iniziativa.

"Chi potrebbe aver fornito tale capo di vestiario se non un membro della compagnia di Alghero? Come avrebbe potuto il sindacalista appropriarsene ed utilizzarlo senza la preventiva approvazione di chi tale compagnia dirige e rappresenta?", questo il dubbio sollevato.

Ed è qui che gli autori dell'esposto puntano il dito contro i vertici della compagnia algherese, nonostante il capitano abbia detto di non avere nulla a che fare con la vicenda.

La richiesta alle autorità è quella di fare chiarezza e "attribuire a ciascuno dei soggetti coinvolti le responsabilità di quanto accaduto".

(Unioneonline/L)
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