C'è anche una delegazione di quattro alunni della classe 3H dell'Istituto Comprensivo statale 2 di Sinnai tra i mille ragazzi a bordo della Nave della legalità salpata ieri da Civitavecchia, alla presenza del campo dello Stato Sergio Mattarella, e arrivata oggi Palermo per ricordare i 26 anni dalla strage di Capaci.

In quel 23 maggio 1992, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta - Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro - furono assassinati in un attentato mafioso mentre erano in auto, all'altezza dello svincolo per Capaci.

I giovani studenti sardi sono Nicolò Cocco, Enea Di Martino, Edoardo Lo Scocco e Nicolò Orrù accompagnati dalle docenti Daniela Sanna e Simonetta Pala, e partecipano alla premiazione del concorso "Nave della legalità 23 maggio 2018", promosso dalla Fondazione Falcone, dopo essere stati decretati vincitori con un elaborato in memoria di coloro che hanno sacrificato la vita per la difesa dei valori di legalità, giustizia e democrazia.

A bordo della nave, momenti di riflessione e attività sul tema della lotta alla criminalità organizzata. E, ieri sera, è intervenuta anche Claudia Loi, sorella di Emanuela Loi, agente della scorta di Borsellino.

Ad attenderli sul molo molti studenti delle scuole di Palermo, che li hanno accolti con un lungo applauso, le bandiere di Libera, i palloncini con il tricolore, e gli striscioni per ribadire che "Le loro idee camminano sulle nostre gambe".

#AccaddeOggi: 25 anni fa la strage di Capaci, muore il giudice Giovanni Falcone
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Il luogo dell'attentato
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Mille chili di esplosivo fanno saltare in aria tre automobili
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La voragine causata dall'esplosione
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L'autostrada rasa al suolo
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I mezzi su cui viaggiavano il magistrato e la scorta
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Oggi i resti della macchina di Falcone sono esposti a Palermo
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La notizia ripresa da L'Unione Sarda
La notizia ripresa da L'Unione Sarda
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Giovanni Falcone
Giovanni Falcone
Giovanni Falcone
Con Paolo Borsellino, che sarà ucciso 57 giorni dopo
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FICO: "IO IN POLITICA ANCHE PER QUEL 23 MAGGIO" - Tra gli altri, Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della Fondazione Falcone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, e il presidente della Camera, Roberto Fico.

"Ricordo quel pomeriggio di 26 anni fa - ha detto Fico -. Io avevo quasi diciott'anni, ero a casa e arrivò la notizia dell'uccisione di Falcone, della moglie e dei ragazzi della sua scorta. Quella notizia scosse l'Italia e io fui molto molto colpito. Il fatto che io sia in politica come terza carica dello Stato deriva anche dalla sensazione che ebbi allora".

"Non possiamo illuderci - le parole di Maria Falcone - la mafia non è sconfitta, è ancora forte. È una mafia silenziosa che continua a farsi i propri affari. I giovani, però, ci danno speranza, la speranza, come diceva Giovanni, che la mafia avrà una sua fine con l'impegno di tutti".

Un altro scatto degli allievi di Sinnai
Un altro scatto degli allievi di Sinnai
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IL DISCORSO DI MATTARELLA:

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