Momenti di tensione a Silius dove i lavoratori della miniera hanno occupato i due pozzi a Gennas Tres Monti. «Le ragioni della protesta – spiega la Cgil – sono legate all’assenza di certezze sul futuro in vista della ripartenza dell’attività estrattiva assegnata dalla Regione attraverso una concessione pubblica alla società privata Mineraria del Gerrei dall'1 luglio». 

I lavoratori sono asserragliati in una galleria a 600 metri di profondità, determinati a restare nel sito sino a quando non avranno risposte certe sul proprio futuro occupazionale. Il giacimento di Silius è caratterizzato da diversi minerali quali fluorite e quarzo.

Spiega il segretario della Cgil di Cagliari Giampiero Manca, «ci sono diversi problemi per quanto riguarda la miniera di Gennas Tres Montis. Il il 23 i lavoratori hanno saputo che non sarebbe stata pagata questa mensilità ai minatori che operano in questo sito. Poi a fronte di una delibera della giunta regionale che definisce che i lavoratori possono essere impiegati a San Basilio e Silius e nelle aeree limitrofe, per alcuni di loro è stato previsto il trasferimento anche a Lula, nel Nuorese, a 200 km di distanza. Infine il privato che subentrerà l'1 luglio non si è mai presentato né ai sindacati né ai lavoratori: è stato convocato per domani un incontro e non sappiamo se verrà».

«In 30 anni di esperienza mai vista un’azienda che non parlasse con i sindacati e non rispondesse ai tavoli istituzionali, ora occorre capire come è possibile dare una concessione mineraria a chi ha poco interesse per le ricadute occupazionali sul territorio», rincara Marco Nappi, segretario Femca Cisl Sardegna.

«Ora ci auguriamo che domani, nell'incontro convocato alle 11:30, all'assessorato dell'Industria a Cagliari, arrivino quelle risposte che i lavoratori chiedono sul proprio futuro occupazionale. Da quello che sappiamo a regime la miniera, per l'attività estrattiva, avrà bisogno di un centinaio di lavoratori, ma non sappiamo nulla sulla sorte di quei 34 che sino ad oggi hanno operato per conto dell'Igea», spiega.

Al tavolo sul futuro della miniera parteciperanno, oltre all’assessora Anita Pili, che questa mattina ha appreso «con preoccupazione» la notizia della protesta, i sindaci di San Basilio e Silius, i sindacati e i vertici di Igea Spa e Mineraria Gerrei.

«Vogliamo far luce – spiega Pili – sul mancato rispetto da parte di Igea delle indicazioni fornite dalla Giunta regionale, con apposita delibera, sulla continuità occupazionale dei lavoratori. Abbiamo dato indirizzi politici precisi finalizzati a mantenere la sicurezza dei posti di lavoro senza creare discriminazioni o disagio. Discordiamo con la decisione unilaterale di Igea di spostare i minatori a Lula, a 200 km di distanza».

«Ci auguriamo – prosegue l’esponente della Giunta - che il tavolo di domani faccia chiarezza sulle reali ricadute industriali e occupazionali nel territorio in vista dell’imminente inizio dell’attività della Mineraria Gerrei». Sul pagamento dell’ultima mensilità agli operai, conclude, «stiamo facendo le opportune verifiche».

(Unioneonline/v.f.-L)

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