Il 17 febbraio del 2016 quattro uomini fecero irruzione nell'abitazione di Mario Gessa, all’epoca 73enne, a Selargius.

L'uomo, deceduto nel 2018, fu legato, picchiato e imbavagliato. I malviventi si fecero poi consegnare le chiavi della cassaforte da dove avevano sottratto quattro fucili e una pistola regolarmente denunciati dalla vittima, nonché la piccola somma di 60 euro. 

A conclusione delle indagini svolte dai carabinieri di Quartu, Selargius e del Ris, il Gip del Tribunale di Cagliari ha firmato l'ordine di custodia cautelare in carcere a carico di un 70enne di Mogorella detenuto a Uta per violenza sessuale su una minorenne. All'uomo (A.M.) sono contestati i delitti di rapina aggravata in concorso, lesioni personali in concorso e porto illegale di armi da sparo in concorso.

Durante le indagini, i carabinieri avevano allora rinvenuto sull'anta dell'armadio della camera da letto due impronte di Dna riconducibili agli autori della rapina e, nei pressi dell'abitazione, lungo la via di fuga dei rapinatori, un guanto in lattice forse perso nella fuga e la federa di un cuscino usata per trasportare la refurtiva.

Di qui gli accertamenti del RIS Carabinieri di Cagliari: dalla comparazione delle impronte con i profili genotipici presenti in banca dati nazionale non era inizialmente emerso nulla. Poi la svolta: una compatibilità con le impronte papillari di un fratello della persona arrestata.

I successivi accertamenti sono sfociati ora nell’emissione di ordinanza restrittiva richiesta a carico del pensionato di Mogorella dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

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