Una coltellata al collo e cinque al torace. Sono quelle inferte da Paolo Randaccio, 67 anni, alla moglie Angelica Salis, la 60enne uccisa giovedì nell’abitazione dove la coppia viveva, in via Sarcidano a Quartucciu.

Lo ha accertato l’autopsia durata tre ore e condotta al Policlinico di Monserrato dal medico legale Roberto Demontis, secondo cui a risultare fatale alla donna è stato proprio il fendente sferrato al collo. 

Nelle prossime ore Randaccio, difeso dall'avvocato d'ufficio Andrea Nanni , sarà sentito durante l'interrogatorio di convalida del fermo. L’accusa è quella di omicidio volontario. 

Randaccio, che dopo aver ucciso la consorte ha chiamato egli stesso il 112 per auto-denunciarsi, dovrà spiegare i contorni in cui è maturato il delitto. 

Secondo quanto trapela, avrebbe raccontato ai primi soccorritori entrati nella casa che durante una lite avrebbe strappato dalle mani della moglie il coltello con il quale l'ha poi uccisa.

Un particolare questo che – però - non avrebbe ripetuto agli investigatori quando è stato portato nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Quartu, preferendo rimanere in silenzio.

L’uomo dovrà anche fornire la propria versione dei fatti su quanto accaduto prima del delitto, quando la moglie era fuggita dalla casa per chiedere aiuto in un bar vicino, sostenendo di essere stata picchiata. Lui, in quell’occasione, l’aveva inseguita e sul posto era poi arrivata un'ambulanza del 118, con i medici che erano riusciti a riportare la calma tra i coniugi, che poi erano tornati a casa. Questo mercoledì scorso. Giovedì, invece, giorno del delitto, ci sarebbe stata una nuova lite, sfociata poi in tragedia. 

All’arrivo dei carabinieri, dopo la chiamata di Randaccio al 112, l’uomo era dietro la porta, con i vestiti sporchi di sangue, mentre il corpo della moglie è stato trovato in camera da pranzo con il coltello ancora infilzato nel collo. 

(Unioneonline/l.f.)

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