Montagne di rifiuti, 120 cani ammassati e denutriti, escrementi mai raccolti nel canile lager di Quartu
Terreno occupato abusivamente da due donne a Bruncu Lianu: una vicenda tristemente nota (forse) conclusa grazie all’intervento dei carabinieriImmondizia accumulata per anni (quattro, pare) e mai smaltita. E per lo stesso periodo gli escrementi non sono stati raccolti: erano di 120 cani malati, denutriti e ammassati in aree recintate.
È uno scenario da incubo quello che si sono trovati davanti i carabinieri che questa mattina hanno messo fine alla storia, nota, del canile lager abusivo nei terreni di Bruncu Lianu, nelle campagne di Quartu.
Le denunce sono scattate nei confronti di Anna Rossi, 80 anni, e Fiorella Dellacha, disoccupata di 52. Le accuse nei loro confronti sono di maltrattamento di animali e gestione illecita di rifiuti.
I cani, di ogni razza, dimensione ed età, erano rinchiusi in gabbie metalliche, in condizioni igienico-sanitarie «gravemente compromesse», fanno sapere dall’Arma.
Non è la prima volta che quella struttura sale alla ribalta delle cronache. Il Comune di Quartu, nel gennaio scorso, aveva avviato una «manifestazione di interesse finalizzata ad acquisire la disponibilità delle associazioni di volontariato nazionali e regionali operanti nel territorio per la gestione di oltre 100 cani attualmente presenti in uno stabile sottoposto a sfratto esecutivo».
Quelle donne non potevano più stare in quel terreno: erano entrate in affitto, poi avevano accolto decine e decine di animali. E nonostante gli ordini del Tribunale, al quale si era rivolta la famiglia proprietaria dei terreni, continuavano a occupare gli spazi. Ora potrebbero restare solo loro: i cani – che per il momento rimangono a Bruncua Lianu – sono stati affidati a un canile autorizzato di Selargius e al Comune di Quartu (settore Ambiente), che provvederà alle cure necessarie e alla futura ricollocazione in strutture idonee. L’incubo, per animali e padroni delle aree, forse è finito.
Enrico Fresu