Pochi voli, in orari scomodi, a prezzi sempre più alti.

«La continuità territoriale non esiste più», sbottano i pendolari costretti a viaggiare sull’asse Cagliari-Milano. Ma lo stesso discorso vale sui collegamenti con Roma. 

Con l’inizio della stagione aeronautica invernale, la Sardegna è uscita dai radar di quasi tutte le compagnie aeree. Il bando varato dalla Regione dopo il solito braccio di ferro con la Commissione europea prevede un netto taglio delle frequenze rispetto agli anni scorsi.

Solo due voli al giorno tra Olbia e Milano, due tra Alghero e Roma, quattro tra Cagliari e Linate. Ma gli orari spesso non consentono di programmare andata e ritorno nella stessa giornata. Chi parte da Milano per raggiungere la Sardegna e ha un appuntamento di lavoro è costretto a prendere il volo delle 7.20 di Ita. Il successivo, garantito sempre dalla compagnia aerea statale, è alle 17.35, poi alle 18.55 c’è l’aereo di Volotea e infine, alle 21.50, di nuovo quello di Ita. Nessun collegamento nelle fasce centrali della giornata. Quelle più comode.

Per non parlare dei prezzi. Nei giorni a ridosso delle vacanze natalizie si prevede già il caos. I biglietti scarseggiano. Ita propone un Linate-Cagliari a 512 euro, con uno scalo. La stessa compagnia vende un volo Roma-New York a 226 euro. Sembra uno scherzo, ma è tutto reale. 

Domani l’approfondimento sull’Unione Sarda in edicola.

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