Aveva minacciato il suicidio davanti a chi voleva portarle via la casa. Quel gesto disperato è stato visto come un tentativo di resistenza davanti all'ufficiale giudiziario incaricato di eseguire lo sfratto della famiglia Spano da una azienda di Arborea.

E così nei giorni scorsi Bernardette Cossu, 75 anni di Arborea, è stata condannata a quattro mesi per resistenza a pubblico ufficiale.

Ma la vicenda non è finita: il difensore, l'avvocato Gianfranco Sollai è pronto a fare ricorso in Appello. La storia della famiglia Spano quattro anni fa aveva fatto molto clamore: c'era un'ingiunzione di sfratto, ma i genitori con due figli non volevano lasciare quell'unico tetto sotto cui vivere.

C'era stata anche grande mobilitazione in sostegno della famiglia e durante una delle varie visite dell'ufficiale giudiziario era accaduto un episodio particolare. Bernardette Cossu era disperata: lei e il marito Giovanni Spano erano anziani, con due figli e una pensione da 228 euro come unica fonte di reddito. Impossibile quindi poter pagare un canone d'affitto.

E così quando aveva visto l'ufficiale giudiziario si era puntata un coltello alla gola ma come ha ricordato il legale "quel gesto autolesionistico era dettato esclusivamente da una situazione di estrema esasperazione e disagio".

Diversa l'interpretazione data dalla Procura che, davanti agli atti dell'ufficiale giudiziario, ha considerato quel gesto come un tentativo per ostacolare in qualche modo lo sfratto e quindi l'anziana è finita a processo per resistenza. Nei giorni scorsi la condanna a quattro mesi.
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