Oristano, sul dimensionamento scolastico non mancano le divisioni sul "caso Bosa"
La prima vera “grana” per la nuova amministrazione provinciale guidata dal presidente Paolo Pireddu(foto Corrias)
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Il piano di dimensionamento scolastico si sta rivelando la prima vera “grana” per la nuova amministrazione provinciale guidata dal presidente Paolo Pireddu. Al centro delle polemiche, la proposta del Comune di Bosa di istituire un polo unico scolastico che comprenda tutti i gradi di istruzione, dalla scuola dell'infanzia alle superiori.
Una scelta che ha spaccato il fronte istituzionale e acceso il dibattito tra consiglieri provinciali, sindacati e amministrazioni locali. I consiglieri del Campo Largo hanno espresso forte contrarietà alla proposta, ritenendola una forzatura che rischia di compromettere l'equilibrio tra le autonomie scolastiche del territorio. Anche alcune amministrazioni della Planargia hanno manifestato delle riserve e si riuniranno giovedì alle 17.30 per esaminare la situazione.
Nel frattempo, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Emanuele Cera, vicesindaco di San Nicolò d'Arcidano, che era intervenuto durante la conferenza provinciale, difende la proposta di Bosa. Cera ha sottolineato la piena competenza dei sindaci nel definire le strategie scolastiche, nel rispetto delle linee guida regionali e delle esigenze locali.
«Il polo unico – evidenza Cera - rappresenta una razionalizzazione intelligente, capace di garantire continuità didattica, coesione tra i gradi scolastici e una risposta concreta al calo demografico e alla dispersione scolastica. Il progetto salvaguarderebbe inoltre l'autonomia dell'Istituto di Marrubiu -Arborea, rafforzando la stabilità sociale e culturale del territorio».
La proposta non convince nemmeno la Flc Cgil Oristano che «critica la mancanza di condivisione con il Consiglio comunale di Bosa, i comuni dell'Istituto comprensivo, l'Unione dei Comuni e la comunità scolastica. Gli istituti globali, laddove approvati (come a Sant'Antioco, Jerzu e Carloforte), non hanno funzionato, risultando ingestibili e privi di organi democratici».
Il sindacato si schiera invece a favore delle autonomie degli istituti di Marrubiu- Arborea ed Ales, sostenendo i nuovi indirizzi richiesti per gli istituti superiori Don Deodato Meloni e Othoca, e il progetto di sviluppo del Cpia 4 di Oristano, che prevede l'istituzione di due nuovi anni nella filiera tecnico-professionale a indirizzo turistico con curvatura artistica. La Cgil ha «proposto di abbassare i parametri di valutazione a 400 alunni per istituto, per contrastare gli effetti dello spopolamento e della denatalità».
