Acqua non potabile nella rete urbana quindi disagi per la popolazione e gli esercizi commerciali. Torna l’incubo dell’acqua torbida nella cittadina ai piedi del Montiferru, dopo le abbondanti piogge della scorsa settimana. Abbanoa, a seguito delle periodiche analisi, ha certificato la non conformità per scopi potabili e alimentari, e lo ha comunicato al Comune. Subito è scattata l’ordinanza del sindaco Monica Ortu di «divieto di utilizzo per consumo umano fino a nuove comunicazioni». 

Problema annoso a Milis purtroppo, già da diversi anni sempre dopo le prime consistenti piogge autunnali che alimentano la falda, nell’acquedotto si infiltrano sedimenti e terriccio che vengono trascinati verso il basso, intorbidendo la falda acquifera, da cui le pompe attingono per alimentare la rete idrica cittadina.

Il paese attende ancora la realizzazione di una nuova condotta, due chilometri di collegamento tra l'acquedotto comunale di Milis e il sistema idrico Montiferru-Campidano, che potrebbe risolvere il problema. L’EGAS si impegnato a realizzare la condotta di adduzione tra la rete idrica milese e la linea d’acqua Santu Lussurgiu-Oristano, del costo di oltre 2 milioni di euro per l’infrastruttura.

Una emergenza costante che ricorre troppo spesso, perché la risorsa idrica è essenziale per tutte le esigenze quotidiane della popolazione. Abbanoa è intervenuta già oggi con un autocisterna, posizionata in via Arborea, per approvvigionare i cittadini tutti i giorni dalle 10 alle 16.

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