La Regione Sardegna investe dieci milioni di euro per il recupero, la gestione attiva e la valorizzazione delle sugherete private. Lo stanziamento è stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi, in accordo con gli assessorati all’Agricoltura e alla Programmazione, ed è previsto dalla legge regionale numero 18 del 2024.

Si tratta di un intervento strutturale che riguarda uno dei patrimoni più identitari dell’Isola. La Sardegna ospita infatti oltre l’80 per cento delle sugherete italiane ed è al centro della filiera nazionale del sughero, un settore oggi messo a dura prova dai cambiamenti climatici, dalle fitopatie e dalla forte frammentazione delle proprietà.

«La sughera è ambiente, lavoro, cultura – ha sottolineato l’assessora Laconi – e investire sulle sugherete significa prendersi cura del paesaggio e allo stesso tempo dare forza alle economie locali e alle comunità delle aree interne».

Le risorse saranno assegnate attraverso un avviso pubblico rivolto ai soggetti privati. Sono previsti contributi a fondo perduto per interventi di miglioramento selvicolturale, prevenzione fitosanitaria, innovazione tecnologica, certificazione e rafforzamento delle filiere produttive. Tra gli obiettivi principali della misura c’è anche la promozione della gestione associata delle sugherete, considerata fondamentale per superare la frammentazione delle superfici e rendere gli interventi più efficaci e sostenibili.

L’attuazione del provvedimento sarà affidata all’Agenzia FoReSTAS, che curerà la gestione dell’avviso pubblico e garantirà la coerenza degli interventi con la normativa europea sugli aiuti di Stato e con gli indirizzi del Piano Sughericolo Nazionale. Le direttive operative saranno adottate dalla Giunta regionale.

«Vogliamo passare da una logica emergenziale a una visione di lungo periodo – ha aggiunto Laconi –. La gestione attiva delle sugherete è una risposta concreta al cambiamento climatico e una scelta politica che unisce tutela ambientale e sviluppo».

(Unioneonline/Fr.Me.)

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