Scava a fondo nella coscienza degli Occidentali, facendone emergere l’anima più autentica macchiata da vizi e debolezze, evidenziandone però i punti di forza in grado di arginare quello che sembra un inarrestabile declino della società.

Il nuovo libro di Riccardo Barracu, “Identità e integrazione in Europa”, indaga sui limiti della democrazia liberale dell’Occidente, sui modelli di una società sempre più in affanno, culture e subculture che stanno cambiando rapidamente senza un adeguamento da parte della popolazione europea, ormai “vecchia” rispetto al resto del mondo.

La nuova fatica letteraria dello scrittore, filmmaker e sceneggiatore di Santu Lussurgiu ma residente a Berlino,  è un’indagine scrupolosa tra sociologia e antropologia, alla ricerca di elementi utili per comprendere le difficoltà e per invertire la rotta verso un nuovo modello di progresso europeo. Per i tipi di Iskra con la prefazione del giornalista Giacomo Serreli, l’autore analizza la complessità dello scenario geopolitico ed economico attuale, le questioni sociali e le stratificazioni culturali del vecchio continente: dalla complessità della società multiculturale e multietnica ai flussi migratori e all’accoglienza di stranieri e profughi, tre interazione e integrazione.

Indaga le questioni cruciali del presente, dalla crisi della comunità europea alle attuali derive nazionaliste e xenofobe, dalle migrazioni alle differenze religiose, in una prospettiva laicista, per immaginare una civiltà futura libera e multiculturale: «l’uomo di oggi deve avere un atteggiamento nuovo, che non fa dipendere dal colore della pelle, dalla lingua, dalla cultura, la possibilità di vivere insieme in una società di uomini liberi».

La riflessione di Barracu è un contributo originale sul ruolo dell’Unione Europea nel consesso mondiale, prospettive e opportunità: «un dialogo aperto e costruttivo tra culture, nel rispetto delle differenze, come condizione essenziale per costruire una nuova cittadinanza europea, fondata sulla solidarietà e sulla consapevolezza storica». Il saggio diviene così necessario strumento propositivo e invita a ragionare su un futuro comune basato su valori condivisi e sulla responsabilità collettiva.

Dal libro al palco prende forma il festival culturale e artistico DER GLØBAL FUTUR_ – TransiTIdentitäT, che amplia questa visione in una dimensione estetica e performativa: un festival-laboratorio che unisce linguaggi artistici, teatro, musica, video e installazioni multimediali per esplorare i temi dell'identità e della trasformazione sociale. Il Festival partito da Berlino approda in diverse metropoli multiculturali del mondo: Istanbul, Buenos Aires, New Delhi, Dakar, San Francisco, Seul e Tokyo contribuendo a riflettere sulle trasformazioni dell’identità e mettendo in dialogo le realtà artistiche e culturali locali con quelle globali per esplorare come l’identità si evolve e come le culture rispondono ai cambiamenti sociali contemporanei. Rappresenta una piattaforma di scambio creativo e umano tra artisti, ricercatori e cittadini, in un costante dialogo tra locale e globale.

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