"L'ergastolo per Christian Fodde è ingiusto. La pena deve essere rieducativa, secondo la nostra costituzione. Ma così la vita di questo ragazzo è distrutta. Bene ha detto don Ettore Cannavera che afferma come non si possa infliggere l'ergastolo a un ventenne".

L'avvocato Aurelio Schintu parla a distanza di una settimana dalla sentenza che ha condannato i tre maggiorenni accusati del delitto di Manuel Careddu: ergastolo, appunto, a Fodde, trent'anni a Riccardo Carta e 16 a Matteo Satta.

L'avvocato Schintu fa una premessa: il delitto di Manuel è una cosa gravissima, ma il mio cliente, che ora esprime pentimento, tiene a precisare che all'origine dell'omicidio non ci sono i soldi.

"Christian era preoccupato per le minacce che Manuel faceva alla ragazzina, fidanzata di Fodde: più volte le aveva detto che se non gli avesse dato i soldi per una partita di droga li avrebbe chiesti alla madre e ai genitori di Fodde. Questo ha creato il timore di perdere la ragazza, cui Christian era legato indissolubilmente. Fodde era, inoltre, fuori dalle sue capacità perché aveva assunto chetamina qualche giorno prima durante un rave party e anche la mattina dell'11 settembre. Ora attendiamo le motivazioni per impugnare la sentenza e ricorrere in appello".

Alle parole del legale risponde a stretto giro Fabiola Balardi, madre di Manuel. "Le minacce di cui parla il difensore attribuite a mio figlio Manuel non sono vere", replica. Aggiungendo: "Mi sento di dire che l’unica risposta per questa tragedia l'ho avuta dal Tribunale".
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