«Ho perso tutto, mi ha tolto ogni cosa e quanto avevo di più prezioso». Piero Carta, 53 anni, agente della polizia locale di Oristano e padre di Chiara, la 13enne uccisa a coltellate e poi strozzata col cavetto di un cellulare dalla mamma, continua a ripeterlo, non si dà pace.

Familiari e colleghi gli si sono stretti intorno, anche il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna ha portato il cordoglio di tutta la città dopo la tragedia avvenuta sabato a Silì.

Qualcuno ha deposto due rose bianche davanti alla villetta in cui l’adolescente viveva con la madre, Monica Vinci, la donna che dopo il delitto ha compiuto un gesto estremo gettandosi dalla finestra, ed è ancora ricoverata in ospedale.

Chiara avrebbe compiuto 14 anni il 24 marzo. «Dolce, solare ed educata» la descrivono i vicini, mentre i compagni di scuola con i professori le hanno dedicato un pensiero: «Il tuo posto in aula rimarrà vuoto ma non quello nei cuori di chi ti ha conosciuto e voluto bene. La tua scomparsa ha sconvolto tutti noi e niente sarà più come prima».

Valeria Pinna

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