Tutti a Silì sono sgomenti per la tragedia di ieri, per quella ragazzina di 13 anni uccisa dalla mamma a coltellate. Un dolore che corre di casa in casa, sui social, e che viene manifestato anche da una nota firmata dai compagni di classe di Chiara Carta, dai professori e dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo 1, quello frequentato dalla studentessa.

“La tua giovane vita, ancora in boccio – hanno scritto -, è stata spezzata dalla solitudine della disperazione. Ci sentiamo tutti inermi di fronte a tragedie di questa natura e proviamo a chiederci perché accadono, senza trovare alcuna risposta”. 

Chiara domani non sarà in classe: “Tutta la comunità scolastica, di cui eri parte da anni, ormai, ti ricorda con grandissimo affetto ed esprime al tuo papà il più sincero cordoglio. Vivrai nel ricordo dei tuoi insegnanti e dei tuoi compagni e amici. Il posto che occupavi in aula rimarrà vuoto ma non quello nei cuori di chi ti ha conosciuto, apprezzato e voluto bene”.

E il saluto, pieno di tristezza: “Riposa in pace, angelo del cielo, la tua scomparsa ha sconvolto tutti noi e niente, per chi ti ha conosciuto, sarà più come prima. Il tuo sacrificio sia di monito a tutti noi che ci occupiamo di scuola per continuare nell’opera di educazione alla solidarietà, alla collaborazione e al sostegno verso l’altro, il nostro prossimo, cominciando da chi ci sta più vicino”.

La madre della ragazza, Monica Vinci, dopo aver aggredito la figlia, ha compiuto un gesto disperato, gettandosi dalla finestra del primo piano della villetta di famiglia. Nei suoi confronti al momento non è stato emesso alcun provvedimento di fermo.

L’ex marito è arrivato poco dopo: è stato lui a entrare in casa e a trovare sul pavimento, ormai morta, la figlioletta.

In queste ore sono migliorate le condizioni della donna, non è in pericolo di vita. Nella caduta ha riportato un trauma cranico e una frattura al bacino e viene curata all'ospedale Santissima Annunziata di Sassari dove è arrivata ieri codice rosso.

Il capo della Squadra Mobile di Oristano Samuele Cabitzosu e la sua squadra, coordinati dal pm Valerio Bagattini, indagano sulle cause dell’omicidio: più di 20 i fendenti inferti alle spalle della ragazza con un coltellino a serramanico - trovato sul posto dagli investigatori - mentre tentava di scappare in varie stanze per salvarsi, concludendo infine la sua corsa in bagno.

Il corpo di Chiara ora si trova al San Martino di Oristano dove martedì mattina il medico legale Roberto Demontis effettuerà l'autopsia.

Monica Vinci, su cui pende l’accusa di omicidio volontario, da tempo avrebbe manifestato disagi psichici e nel suo recente passato pare ci fosse stato un ricovero per questi motivi. Appena le sue condizioni di salute si stabilizzeranno sarà interrogata direttamente dal magistrato.

(Unioneonline)

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