C'è anche un pezzo di Oristano nella parte occidentale del Kosovo: a guidare la missione di pace internazionale è Gianluca Figus, colonnello nato e cresciuto nel quartiere Sacro Cuore dove ha tanti ricordi e dove vivono i genitori e la sorella.

Comandante del quinto reggimento artiglieria terrestre lanciarazzi "Superga" di stanza a Portogruaro (Venezia), Figus 46 anni da alcune settimane è tornato in Kosovo per guidare l'unità multinazionale composta da militari italiani di Esercito ed Aeronautica (oltre che da contingenti austriaci, moldavi, sloveni, turchi, polacchi e svizzeri). "Torniamo nella regione dei Balcani dopo sette anni e proseguiamo sul solco tracciato dai nostri predecessori - ha ribadito - ci aspetta il compito importante di continuare a garantire alle istituzioni del Kosovo un supporto nel mantenimento della sicurezza e della stabilità". Figus, che in passato ha partecipato anche alla missione Isaf in Afghanistan, sa bene che questo è un periodo molto particolare "caratterizzato dall'emergenza Covid-19 che però non comprometterà la capacità della missione Kfor di condurre le varie operazioni".

(Foto V.Pinna)
(Foto V.Pinna)
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Notevole è poi il sostegno del contingente italiano alle istituzioni e alla popolazione locale: nei mesi scorsi sono stati donati computer, arredi scolastici e materiale didattico. "Noi del reggimento Superga abbiamo già fatto donazioni a donne che si trovano in difficoltà" ha aggiunto. Macchine da cucire professionali, ferri da stiro e altri strumenti per sartoria sono stati donati dalla missione all'associazione Jeta che organizzerà corsi professionali per donne vittime di violenza o che si trovano in situazione di precarietà.

Impegni delicati portati avanti con la passione di sempre e il pensiero rivolto alla sua terra. "Oristano è la mia città, là ci sono i miei genitori e mia sorella; quando è possibile torno sempre a casa e mi manca tanto la Sartiglia".
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