Sulla scogliera tra Putzu Idu e S'anea Scoada oggi c'è un mazzo di fiori colorati. E sembrano fare da segnaposto proprio nel punto in cui Matteo Demelas è precipitato dalla scogliera il 16 agosto scorso.

Un sentiero stretto e tortuoso che, dopo la caduta del dodicenne di Samugheo, è stato delimitato con nuove transenne, ma non basta: la zona, nonostante i divieti di transito e balneazione, resta accessibile. L'ordinanza che vieta il passaggio di auto e pedoni risale a diversi anni fa perché tutto quel tratto di costa è a rischio crollo.

Arrivando da S'anea scoada ci sono diversi sbarramenti con le transenne mentre da Putzu Idu il percorso è più libero. Fino alla mattina del 16 agosto, quando Matteo Demelas è caduto mentre faceva un giro in bici con il cuginetto, nel tratto più vicino al mare c'era solo un cartello buttato per terra e poco visibile.

Come hanno sottolineato anche i residenti della zona le transenne sistemate dal comune negli anni scorsi erano state spostate e quindi la zona de S'Architteddu era facilmente accessibile. C'erano soltanto due transenne, ricoperte dalla vegetazione, sistemate oltre la curva proprio dopo il tratto in cui il sentiero si fa più stretto e pericoloso (quello in cui Matteo è precipitato facendo un volo di oltre otto metri che dopo nove giorni non gli ha lasciato scampo).

Dopo l'incidente, l'area è stata delimitata con altre transenne e sono stati sistemati anche nuovi cartelli che avvisano del rischio frana e vietano il passaggio. Ma di fatto è come se nessuno li vedesse. Come raccontano i residenti le persone continuano a passare, c'è chi va a correre sulla scogliera e chi si avventura sulle rocce anche solo per scattare qualche foto.

Il sindaco di San Vero Milis Luigi Tedeschi ricorda che a breve dovrebbero partire gli interventi di messa in sicurezza (complessivamente oltre un milione e mezzo).
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