Sorveglianza dei casi “sospetti” sull’uomo, e massima attenzione su uccelli ed equini. E poi installazione di trappole per insetti per verificare la circolazione virale, attività di informazione sulle corrette misure da adottare per difendersi dalle punture di zanzara, controllo del sangue proveniente dalle donazioni, indicazione di aree a rischio su cui intervenire con la disinfestazione.

Sono queste le principali azioni messe in campo dalla Asl di Oristano in collaborazione con il Centro antinsetti della Provincia e l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, per la prevenzione, la sorveglianza e il contrasto alla Febbre del Nilo, il cui virus è veicolato dagli animali all'uomo attraverso la zanzara.

Le misure sono state potenziate a seguito dell'accertamento di due casi di positività su altrettante persone, entrambe di età avanzata, ricoverate all'ospedale San Martino intorno alla metà di agosto.

Il virus era stato isolato per la prima volta in provincia di Oristano nel 2011.

UNITÀ DI CRISI – "Sono state attivate e convocate con urgenza l'Unità di crisi West Nile del Dipartimento della Asl Oristano e l'Unità di crisi regionale - spiega il direttore del Dipartimento di prevenzione, Roberto Puggioni - al fine di valutare la situazione e concordare con tutti i soggetti ed enti coinvolti nel piano le ulteriori e più appropriate misure di sorveglianza e contrasto, rispetto a quelle ordinarie, per fronteggiare l'emergenza, secondo le indicazioni del Piano arbovirosi nazionale".

MEDICI IN CAMPO – In campo anche una capillare opera di sensibilizzazione della popolazione, coinvolgendo medici di famiglia, pediatri di libera scelta, poliambulatori e comunità socio-assistenziali, perché i cittadini vengano informati sulle precauzioni da adottare per difendersi dalle punture di zanzara attraverso la divulgazione di materiale informativo sul virus. 

"Il virus della Febbre del Nilo nell'80 per cento dei casi si sviluppa in maniera asintomatica, nel 20 per cento dà luogo a febbre, mal di testa e solo in una percentuale inferiore all'1% può causare sintomi neurologici”, sottolinea la direttrice del Servizio igiene pubblica Maria Valentina Marras. “Per l'uomo – prosegue – non esiste però un vaccino né una terapia specifica, quindi per evitare di contrarlo, in particolare se si tratta di soggetti anziani o fragili, bisogna proteggersi dalle zanzare attraverso una serie di accorgimenti". 

(Unioneonline/v.l.)

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