Cabras, il centro diurno per gli anziani non decolla
Si resta in attesa dell'apertura dell'edificio di via De Castro donato al Comune anni fa da un'anziana del paesePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ancora nessun anziano nell'immobile di via De Castro. Anche il 2025, infatti, si concluderà senza l’inaugurazione del centro diurno per anziani. Questo era il desiderio di Elisabetta Manca, una cittadina morta 12 anni fa che, nel suo testamento, aveva espresso la volontà di donare la sua casa al Comune di Cabras per realizzare un luogo in cui gli anziani del paese potessero trascorrere le loro giornate, insieme a un contributo di altri 150.000 euro. Da quando gli operai hanno iniziato i lavori, nel 2018, il Comune ha speso quasi 500.000 euro: l'immobile presentava gravi problemi strutturali e abusi edilizi.
L’ultima somma di denaro, finanziata dal Comune, è stata approvata durante il Consiglio comunale di mercoledì sera con una variazione di bilancio: 50.000 euro. «I lavori sono attualmente in corso», spiega il sindaco di Cabras, Andrea Abis, «e questa ennesima somma, che arriva dal bilancio, servirà a rendere accessibile la struttura, visto che via De Castro presenta delle barriere architettoniche. Ma servirà anche per la ristrutturazione esterna dell'edificio. Poi, però, il Comune dovrà reperire i fondi per la realizzazione del nuovo tetto, dato che quello attuale è in eternit. Cercheremo di partecipare all'ennesimo bando. È vero, però, che una volta reso accessibile l’immobile, questo potrà essere molto probabilmente inaugurato ugualmente, anche prima del rifacimento della copertura. La struttura è ormai quasi pronta».
Insomma, sono state spese tante risorse e su questo Abis spiega: «Ben vengano i lasciti, che sia chiaro. Non sempre, però, quello che viene dato al Comune è pronto all’uso. In questo caso erano presenti tanti problemi strutturali. Non aveva di certo le caratteristiche per ospitare subito gli anziani del paese«. Un bel regalo, insomma, ma difficile da scartare. Con i 150.000 euro donati dalla cittadina, il Comune, ormai anni fa, è riuscito a ristrutturare il piano terra, nient'altro. Poi, grazie ad altri 180 mila euro ottenuti nell'ambito del Pnrr, il Comune è riuscito a proseguire i lavori. A novembre del 2024 sono stati stanziati altri 80 mila euro. E ora altri 55 mila euro. Ma non basteranno. Il capogruppo della minoranza Gianni Meli: «Forse conveniva buttare giù l'edificio e rifarlo da capo, visti i tanti problemi presenti all'interno ma soprattutto le somme spese fino ad oggi. Per buttare giù un tetto e rifarlo - va avanti Meli - non basteranno meno di cento mila euro».
