Ceste vuote e barche ormeggiate.

Tradotto meglio: ricci ancora vietati e pescatori a casa con le braccia conserte.

La risposta ufficiale del Ministero sul via libera alla raccolta all'interno dell'Area marina protetta del Sinis doveva arrivare dopo pochi giorni dal vertice a Roma con i ricciai di Cabras, lo scorso 10 gennaio, ma ancora tutto tace.

In Comune ancora non è arrivata alcuna comunicazione da Roma.

Intanto il tempo passa e una cinquantina di ricciai aspetta di poter lavorare.
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