Una coltellata al petto è stata fatale a Paolo Fonsatti, il 73enne ex sottoufficiale dell’Esercito ucciso mercoledì scorso nella sua casa ad Arborea.

L’autopsia sul corpo della vittima è durata cinque ore.

Per l’omicidio è formalmente accusato il nipote Giancarlo Fonsatti, 55 anni, conosciuto come Renato, attualmente piantonato al Marino di Cagliari, dove è stato operato per la ricostruzione del tendine di una mano che si sarebbe ferito durante la colluttazione con la vittima, secondo gli inquirenti.

Sette coltellate hanno raggiunto l’ex sottoufficiale, mortale quella al petto.

Oggi un nuovo sopralluogo del Ris sul luogo del delitto. Di mattina e di pomeriggio: gli inquirenti hanno cercato, dentro e fuori la casa, l’arma usata per uccidere, forse un grosso coltello da cucina.

Al momento nulla trapela su cosa sia stato trovato oggi e sui riscontri ottenuti. Ma di sicuro ci sono stati degli sviluppi, tanto che per domattina al comando provinciale dei carabinieri di Oristano è stata convocata una conferenza stampa a cui parteciperà anche il procuratore della Repubblica, Ezio Domenico Basso.

Ad incastrare il nipote di Fonsatti le impronte delle sue scarpe sporche di sangue trovate all’interno dell’abitazione. Sono le uniche presenti e reportate dal Ris, elemento questo che fa passare in secondo piano l’ipotesi di una rapina, di cui aveva parlato il 55enne accusato del delitto.

(Unioneonline/L)

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