L’ultimo fiocco rosa in casa Mameli Serra è stato per Camilla. La neonata ha appena nove giorni. Ancora non lo sa ma fa parte di una grande famiglia. È la quinta figlia di una giovanissima coppia: Marta Mameli, 28 anni, originaria di Jerzu e Giovanni Serra, 32 anni, di Osini. Proprio nel piccolo paese ogliastrino i due giovani coniugi hanno deciso di mettere radici. Fidanzati dal 2009, nello scorso settembre sono convolati a nozze. Al matrimonio hanno partecipato anche il loro primi quattro figli. Noemi ha 11 anni, Renato 9, Francesco 7 e Giada 6. Adesso, nove giorni fa, è arrivata Camilla a portare tanta altra allegria.

Controtendenza

Il calo demografico è ormai un fenomeno preoccupante. La storia che arriva dal piccolo paese della Valle del Pardu è decisamente un’eccezione. «Per ora stiamo bene così – sorride mamma Marta – poi si vedrà». Ora con una pargoletta in fasce non pensano a un’altra nascita ma sin dall’inizio l’idea di avere un solo bambino non era stata presa neanche in considerazione. «Sicuramente non avevamo programmato di avere cinque figli – racconta la mamma – ma sapevamo che la nostra prima bambina non sarebbe rimasta figlia unica». Giovanni Serra ha una macelleria e fa anche l’allevatore, Marta lo aiuta per qualche ora al giorno in negozio e spesso vanno tutti insieme in campagna. Le giornate sono piene, c’è tanto da fare ma Marta non si scompone, positiva e ottimista: «Basta sapersi organizzare!». Metodo infallibile visto che nella loro vita procede tutto secondo la tabella di marcia. Noemi, Renato e Francesco viaggiano tutti i giorni con il pulmino verso Jerzu dove frequentano le scuole. «La fermata è vicina – racconta Marta – per cui vanno a piedi da soli alle otto. Mentre io ho un’altra ora per finire di preparare Giada e accompagnarla all’asilo». Marta va poi in macelleria e di nuovo a casa. I primi tre bambini rientrano alle due, il pranzo è pronto, alle 15.30 rientra anche la bambina dall’asilo. Spazio ai compiti, ai giochi e alle pulizie. La macelleria chiude alle 20, si cena e poi tutti a letto per riposarsi in vista del giorno dopo.

L’aiuto

«Ovviamente ogni tanto succede di essere stanchi – precisa Marta – ma riusciamo sempre ad organizzarci al meglio. I miei figli sono molto collaborativi si aiutano tra di loro anche a fare i compiti». Marta e Giovanni possono contare sul sostegno delle rispettive famiglie ma sono loro stessi a cercare di cavarsela da soli. «In caso di necessità abbiamo sempre qualcuno che ci tende la mano – dice Marta – quando devo fare una visita, per esempio, e non posso portare con me i miei figli, posso sempre trovare la disponibilità dei nostri familiari». Vivere in un piccolo paesino rappresenta un vantaggio rispetto alla vita in città. «Di sicuro per una famiglia come la nostra stare in un piccolo paese è l’ideale – commenta Marta – qui i bambini possono andare a giocare fuori liberamente, andare a scuola da soli, cose che in una grande città difficilmente potrebbero fare in autonomia, in una realtà paesana si ha molta più tranquillità». Marta e Giovanni riescono a far fronte a ogni necessità. «La cosa che più mi preoccupa per il futuro – conclude Marta – è la crisi economica, voglio che i miei figli possano stare sempre bene».

In famiglia c’è ancora fermento per la nuova nata, nonni, zii e zie immaginavano che la famiglia si sarebbe ingrandita ulteriormente e la felicità dei fratellini, che non vedevano l’ora di conoscere Camilla, è incontenibile. Le risate dei bambini sono capaci di scacciare i brutti pensieri.

Francesca Lai

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