Passato e presente a confronto nel presepe a Macomer
La rappresentazione nella chiesa di Santa CrocePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ripercorre la storia antica fino ai nostri giorni il presepe esposto nella suggestiva chiesetta di Santa Croce, nel centro storico di Macomer. Un presepe alternativo, a tratti provocatorio, che fa riflettere sull'indifferenza generale nei confronti di quanti vivono nell'angoscia della solitudine, nella paura della guerra e nell'ansia della miseria.
Un invito a non dimenticare, un monito alla preghiera, all'impegno e alla condivisione. Il presepe, realizzato dalle Confraternite del Rosario e del Sacro Cuore e dalle associazioni culturali Coro Melchiorre Murenu e Sòlene, riproduce 3 ambientazioni diverse. Una storica, che raffigura la nascita di Gesù in un paesaggio desolato e arido, una archeologica, che riproduce la Veneretta, la statuetta di Macomer riconducibile all'età paleo-mesolitica. E infine la storia odierna della guerra in Palestina, raccontata in tutta la sua atrocità: una madre sullo sfondo che culla il figlioletto nel grembo, mentre guarda disperata un bimbo che giace morto per terra.
"Abbiamo voluto realizzare un presepe originale, diverso dalla rappresentazione tradizionale - spiega Giomaria Meloni, del Coro Melchiorre Murenu -, che rispecchi la realtà. La parte storica infatti ambienta 'Su Naschimentu de Gesus' in un paesaggio arido e brullo, mentre la storia attuale racconta la guerra in Palestina, terra martoriata da anni di guerre, nel silenzio dell'indifferenza".
E se per i più fortunati il Natale è una festa che sa di famiglia, amicizia e allegria non bisogna scordare quanti vivono tra guerre, miseria ed emarginazione. "Qual è il dolore più grande di quello di una madre - si chiedono gli organizzatori-, che piange i suoi figli uccisi dalla guerra, in un luogo dove il silenzio della notte è interrotto dal pianto dei bambini e dalle esplosioni di bombe e rumori delle mitragliatrici. È questo il Natale?".