Il ministero della Pubblica istruzione verrà citato come responsabile civile nel processo contro due maestre, ora in pensione, finite sul banco degli imputati a Nuoro per presunti maltrattamenti nei confronti degli alunni della scuola dell'infanzia di Budoni.

Lo ha deciso la giudice monocratica Alessandra Ponti accogliendo la richiesta dell'avvocato di parte civile, Valeria Sau, che rappresenta alcune famiglie delle presunte vittime.

L'inizio del dibattimento è fissato per il 20 ottobre prossimo.

LE ACCUSE – Le due insegnanti, Maria Agostina Mundula e Antonella Goddi, di 69 e 59 anni, devono rispondere di maltrattamenti o abuso di mezzi di correzione, formula che consente di integrare in un unico fatto i due illeciti.

LE INDAGINI – I fatti risalgono al 2019 e sono emersi a seguito delle denunce di alcuni genitori. Le vessazioni sui piccoli erano poi state documentate dalle telecamere e dalle microspie ambientali installate a scuola dai carabinieri su disposizione della Procura di Nuoro: le immagini avrebbero riprese le maestre mentre urlavano contro i piccoli alunni, a volte strattonandoli per farli stare seduti fino a far partire alcuni schiaffi.

Inoltre, i piccoli sarebbero stati isolati dalle attività della classe solo per punirli, e senza che, secondo l'accusa, ci fosse un reale motivo.

Successivamente il gip aveva disposto la sospensione di entrambe le maestre, provvedimento poi annullato dal tribunale del Riesame. Il ritorno a scuola di Mundula e Goddi, però, aveva scatenato le proteste di molti genitori, culminate con la decisione di ritirare i loro figli e di iscriverli in altri istituti.

Le due insegnanti, difese dagli avvocati Lorenzo Soro e Carmine Farina, hanno sempre respinto le accuse.

Le parti civili, oltre che dall'avvocato Cau, sono rappresentate da Maria Antonietta Sinis, Gianfranco Flore, Paolo Canu, Mirella Patteri e Nello Ziri. 

(Unioneonline/v.l.)

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