Dodici anni. È la pena inflitta dal gup del tribunale di Nuoro ad Antonello Piras, il 21 enne reo confesso dell’omicidio dello zio Nico, ucciso nella notte tra domenica 1 e lunedì 2 ottobre dell’anno scorso quando in paese si stavano concludendo i festeggiamenti per le Cortes Apertas.

Il verdetto del giudice Mauro Pusceddu è arrivato pochi istanti fa dopo due ore di camera di consiglio. Piras, difeso da Francesco Mossa e Giovanni Angelo Colli, questa mattina è comparso in aula davanti al gup Mauro Pusceddu. La madre della vittima e il figlio si sono costituiti parte civile con gli avvocati Francesco Lai e Chiara Madia.

La Madia aveva chiesto la contestazione dell’aggravante della premeditazione. Ma per pm Ireno Satta che aveva sollecitato una finale a 12 anni non si è trattato di un omicidio premeditato ma al massimo preordinato, e ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche.

Antonello aveva confessato il delitto raccontando che era stato minacciato dalla vittima Nico Piras, che a sua volta era accusato dell’omicidio del fratello Angelo Maria Piras, padre di Antonello. L’uomo è stato ucciso a fucilate nel 2015, un delitto secondo gli inquirenti maturato per questioni di eredità. Processo quest’ultimo che attualmente pende davanti al corte d’Appello di Cagliari

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