Nico Piras è stato ucciso con una fucilata esplosa da distanza ravvicinata. Questo l’esito dell’autopsia eseguita oggi a Nuoro dal medico legale Matteo Nioi sul corpo del quarantaduenne di Lula, colpito all’addome nella notte tra domenica e lunedì, sul finire dei festeggiamenti per Cortes Apertas, e morto dopo 36 ore di agonia all’ospedale San Francesco.   

La fucilata (e non dunque due colpi di pistola come ricostruito inizialmente) ha lesionato gravemente gli organi addominali interni, creando ferite fatali.  

Per il delitto è accusato un nipote della vittima, Antonello Piras, di 21 anni, che si è costituito oggi dopo essersi reso irreperibile per quattro giorni: è il figlio di Angelo Maria Piras, fratello dell’ultima vittima, ucciso nel gennaio 2015.

Un omicidio  per il quale è in corso il processo a Cagliari nei confronti dello stesso Nico Piras e di sua moglie Alice Flore. Il giovane ha confessato l'omicidio, dicendo di essere stato provocato dallo zio.

«Stavo bevendo al chiosco», ha raccontato ai carabinieri, «Nico Piras mi ha provocato e dileggiato. Mi sono allontanato e sono andato in un altro chiosco, ma lui mi ha seguito mostrandomi una pistola e dicendomi che mi avrebbe fatto fare la fine di mio padre. Lì ho perso la testa, ho tirato fuori il fucile e ho fatto fuoco».

Il funerale di Nico Piras verrà celebrato domani alle 16, nella chiesa di Santa Maria Assunta, a Lula. 

(Unioneonline)

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