Un po' più di trenta minuti solo per fare l'appello degli imputati (oltre sessanta) e delle parti civili (una decina) nei due procedimenti per omicidio colposo e disastro colposo della tragica alluvione del novembre del 2013.

Poi al presidente del collegio di Nuoro Giorgio Cannas - preso atto di un nuovo difetto di notifica - non è rimasto altro che fissare una nuova udienza.

Il dibattimento, salvo altre sorprese, per la morte del poliziotto Luca Tanzi in seguito al crollo del ponte di Oloè sulla provinciale Oliena Dorgali si aprirà il prossimo 11 ottobre.

Stessa sorte nel secondo troncone di indagine relativa all'esondazione della diga di Torpè che provocò la morte dell'anziana Maria Frigiolini. Anche in questo caso il processo verrà celebrato nella stessa data di autunno.

I numeri di entrambi i dibattimenti, rimasti di fatto separati, sono consistenti: oltre sessanta imputati, dieci parti civili e una quarantina di legali. Se fossero tutti contemporaneamente presenti non ci sarebbe un'aula del Tribunale capace di ospitarli.

Tra loro anche alcuni nomi noti come l'ex presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu ora consigliere regionale del Pd, l'allora comandante provinciale della Forestale Gavino Diana e l'ex direttore generale Carlo Masnata, gli ex assessori provinciali Franco Corosu e Paolo Porcu, il responsabile della Protezione civile Paolo Marras, i dirigenti Antonio Gaddeo, Mario Viola, Giovanni Deiana, Giovanni Pirisi, Maria Lucia Fraghì e Sebastiano Bussalai.

© Riproduzione riservata