Sono finiti oggi gli interrogatori delle 31 persone arrestate dai carabinieri del Ros nell'ambito dell’inchiesta “Monte Nuovo” sulla presunta esistenza in Sardegna un’associazione mafiosa con intrecci tra criminalità, politici e istituzioni. 

L’ultimo ad essere sentito dal gip Michele Contini, con i pm Emanuele Secci e Rossana Allieri, è stato Paolo Sale, allevatore orgolese di 44 anni sfuggito al blitz del 27 settembre e poi consegnatosi ai carabinieri.

Assistito dall'avvocato Rinaldo Lai, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, così come hanno fatto quasi tutti gli indagati interrogati la scorsa settimana. Secondo l'accusa, Sale avrebbe avuto un ruolo come fiancheggiatore di Mesina. A lui viene attributita una collaborazione attiva durante gli spostamenti dell’ex primula rossa dal comune di Bono a quello di Desulo, il 16 settembre del 2021, «tenendo i contatti con gli appartenenti alla famiglia Gioi di Desulo, ai quali il latitante era stato affidato», si legge in un passaggio delle 407 pagine dell'ordinanza.

Ora si attende la fissazione dell’udienza al tribunale del Riesame di Cagliari a cui si sono rivolti i legali dell’ex assessore Gabriella Murgia e del primario Tomaso Cocco, che hanno chiesto la scarcerazione dei loro assistiti o un’attenuazione della misura cautelare.

(Unioneonline/L)

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