Il fiume di fanghi rossi che ha invaso la spiaggia di Piscinas «non è una sorpresa». Quel che sorprende è che il problema «diventi degno di attenzione solo quando l’impatto è evidente e denuncia tutta la sua gravità».

Questa la presa di posizione del Wwf sul disastro ambientale in una delle spiagge gioiello della Sardegna: «Cosa si è fatto e si sta facendo per risolvere una situazione che è molto più seria di quanto già il colore delle acque del rio che sfocia il mare preannuncia? Perché non si è ancora bonificato il materiale presente nel sistema di miniere e cave, perché non si è fatta un’azione di prevenzione, perché nessuno ha vigilato?», chiede l’associazione ambientalista, sottolineando, che «è arrivato il momento di agire, anche perché l’evento a cui stiamo assistendo sembra più grave del solito».

Un fiume in piena di acqua rossa, carico di metalli pesanti nocivi e velenosi che sfocia nel mare. Il video choc girato da un residente sta facendo il giro dei social e delle principali testate, anche nazionali.

Il sindaco di Arbus è preoccupato e sulle pagine de L’Unione Sarda, definisce «vergognoso» far girare quel video sui social, facendo una «pubblicità negativa che scoraggia i turisti».

«Un triste destino – afferma Paolo Salis – ogni anno la stagione turistica viene macchiata da fatti che fanno male al nostro territorio». Quel fiume, precisa, «non arriva tutto dai pozzi minerari, la maggior parte proviene dalla vicina diga Donegani, da dove volutamente è stata fatta uscire dalla valvola di sfogo sul fondo della struttura, nel rispetto delle regole del Genio civile che impone il mantenimento di un certo livello dell’invaso».

(Unioneonline/L)

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