«In Sardegna non c’è la mafia? Idea superficiale, rischio infiltrazioni nell’eolico»
Le parole del procuratore generale Luigi Patronaggio, ma «il fenomeno più allarmante è quello delle rapine ai portavalori»L'ingresso di Luigi Patronaggio nell'aula magna del palazzo di giustizia di Cagliari
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«Il fenomeno criminale certamente più allarmante dell'Isola è quello relativo alle rapine ai furgoni portavalori e perfino ai caveaux delle società di trasporto valori». Non ha dubbi il Procuratore generale, Luigi Patronaggio. Il capo dei magistrati inquirenti dell’Isola chiede di non abbassare la guardia nei confronti delle organizzazioni che operano anche con modalità mafiose, lanciando anche l’allarme sul rischio delle speculazioni sulle rinnovabili. «Serve massima attenzione da parte della magistratura e delle forze dell’ordine», ha detto a margine della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, «per possibili infiltrazioni criminali nei progetti per realizzare impianti eolici e fotovoltaici nell'Isola».
Emergenza portavalori
Ma l’emergenza numero uno restano gli assalti ai portavalori. «Tali rapine», ha precisato Patronaggio, «vengono compiute da criminali che non si fanno scrupolo di attentare alla pubblica incolumità, bloccando importanti arterie di comunicazione, facendo uso di esplosivi e di armi da guerra».
La mafia nell’Isola
«Un dato dispensato con troppa superficiale leggerezza», prosegue il Procuratore Generale, «è che in Sardegna non esistano organizzazioni mafiose. Tuttavia, episodi come l’assalto di Sassari, e come quello scolpito nella indagine “Monte Nuovo” della Dda di Cagliari, oltre alle questioni legate al narcotraffico, rendono credibile l’ipotesi investigativa secondo cui le vecchie bande armate, in passato specializzate nei sequestri di persona a scopo estorsivo, costituiscano oggi un fenomeno associativo criminale, operante secondo le modalità previste dal reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, da non sottovalutare in alcun modo».
Piantagioni illegali
L’altra emergenza è quella legata alle piantagioni di marijuana, come ha precisato anche la presidente della Corte d’appello, Gemma Cucca, segnalando il gran numero di processi che riguarda le coltivazioni. «Negli ultimi anni si è registrata una crescita costante del fenomeno», ha precisato Patronaggio, «che ha visto la Sardegna come seconda regione italiana produttrice di marijuana».
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