«Non ero lì. Ero lontano da Palau». Questo il senso delle dichiarazioni  rilasciate davanti ai Pm di Tempio, Gregorio Capasso e Noemi Mancini, da Luca Franciosi, il giardiniere lombardo di 26 anni accusato di favoreggiamento nell’omicidio di Cinzia Pinna, avvenuto a Conca Entosa la notte tra l’11 e il 12 settembre. 

A spingere per l’interrogatorio sono stati gli avvocati Nicoletta e Maurizio Mani, che difendono gli interessi del giovane chiamato in causa dal reo confesso, Emanuele Ragnedda, che gli avrebbe attribuito un coinvolgimento nelle ore successive al delitto, quando era necessario far sparire il corpo della trentatreenne di Castelsardo e occultare suoi effetti personali. Nel tentativo, vano, di allontanare gli inquirenti dalla tenuta nelle campagne tra Arzachena e Palau. 

Luca Franciosi nel cortile della Procura (Foto: Andrea Busia)
Luca Franciosi nel cortile della Procura (Foto: Andrea Busia)
Luca Franciosi nel cortile della Procura

Stando a quanto trapelato, Franciosi – con lui è indagata per favoreggiamento l’amica di Ragnedda Rosa Maria Elvo  avrebbe dimostrato che nei giorni immediatamente successivi alla morte violenta di Cinzia Pinna, quando bisognava occultare le prove, lui si trovasse per lavoro lontano da Palau. Ha rivelato di essere andato a Conca Entosa, ma in occasione di una sorta di festa, con altre persone presenti, e che nulla facesse pensare al terribile fatto di sangue.  

Una ricostruzione che, se verificata,  lo escluderebbe dalla scena quando il cadavere era stato trasportato dalla casa verso un albero della tenuta, dove è stato trovato.  

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