Il Mater Olbia diventa Covid hospital. Con delibera varata ieri dalla Giunta regionale, la struttura è stata individuata per trattare i malati di coronavirus per l'area del Nord Sardegna, la più colpita al momento della nostra regione

Attivi da subito quattro posti letto di terapia intensiva per i casi più gravi, già operativo un reparto di degenza non intensivo Covid con 16 posti letto. A breve sarà invece attivato un nuovo reparto di Malattie infettive in ambiente a pressione negativa, con altri 15 posti letto.

"A partire dalla settimana prossima - si legge nel comunicato - tutto il Mater Olbia sarà messo a disposizione dei pazienti Covid, cesseranno quindi, per tutta la durata del periodo di emergenza, le attività di ricovero, chirurgiche e ambulatoriali".

"Dall'inizio dell'epidemia - spiega il direttore sanitario Pietro Grasso - ci siamo resi disponibili per offrire il nostro contribuito al contrasto dell'epidemia, ora siamo in prima linea e ringraziamo la Regione per averci scelti".

Da diverse settimane la struttura sta potenziando il proprio organico ed è impegnata in un'attività di recruiting rivolta soprattutto ad anestesisti e infermieri di terapia intensiva.

"Vogliamo esprimere al massimo le potenzialità della struttura e fornire la migliore assistenza possibile ai pazienti", spiega Alessandra Falsetti, dg dell'ospedale.

Per questo da oggi la struttura si avvale della collaborazione di Stefano Vella, infettivologo di fama internazionale: già direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e Presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), a gennaio 2020 è stato nominato dal ministero dell'Istruzione, di concerto con il Ministero della Salute, rappresentante italiano al prossimo Programma Quadro di Ricerca Europeo (Horizon Europe - 2021-2027) Health Cluster.

Per sopperire alla cessazione delle attività di ricovero, chirurgiche e ambulatoriali, i pazienti potranno usufruire del servizio "consulto telefonico specialistico", che consente di effettuare un colloquio telefonico con i vari esperti del Mater Olbia.

(Unioneonline/L)
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