Chiuso il processo sul crac Geovillage: il gup del tribunale di Tempio, Alessandro Cossu, ha accolto la richiesta di patteggiamento presentata dalla famiglia Docche, accusata di bancarotta fraudolenta aggravata, falso in bilancio e mancato versamento di ritenute d’acconto per un mega debito pari a 158 milioni di euro, di cui 43 milioni a danno dell'erario e degli enti previdenziali.

Confermate le pene, reclusione di quattro anni e mezzo per il fondatore del compendio turistico e sportivo, Gavino Docche, e inferiori a due anni per la moglie, Anna Costaggiu, e il figlio Fabio, assistiti dai legali Fausto Bruzzese, Gianluca Tognazzi, Domenico Putzolu, Bruno Cuccu e Pasquale Ramazzotti. Assolto per non aver commesso il fatto, il commercialista Gian Luigi Puggioni, difeso dagli avvocati Carlo Selis e Fabio Varone, che avevano chiesto il rito abbreviato.

«Siamo felici dell'esito, la scelta del rito abbreviato è stata fatta perché già negli atti di indagine era chiaro il ruolo del nostro assistito, condizionato a una consulenza tecnica», ha dichiarato Selis, a margine dell'udienza. Rimane aperto il procedimento per l'amministratore di una delle società satellite del Geovillage, Salvatore Bianco, rinviato a giudizio e difeso dall'avvocato Attilio Chirico.

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