«Tutto parte nel 2008, dal lavoro come addestratrice del personale di volo di Air Burkina, in quel momento oggetto di acquisizione da parte dell’Aga Khan, nella capitale Ouagadougou». Inizia così il racconto di Cristina Ricci, presidente dell’associazione culturale Italo –Tedesca Acit e Console onoraria dei Paesi Bassi ad Olbia, in occasione della presentazione della prossima missione umanitaria a Watinoma, in programma a febbraio. «Caso volle che proprio qualche tempo prima della mia partenza per il Burkina Faso  - prosegue la Ricci - una mia figlioccia, Roxana Rossi, aveva iniziato un’“adozione” a distanza di un bambina, Safitou, residente in un villaggio vicino alla capitale e dunque mi chiese di cercarla. C’era, probabilmente, un destino già disegnato dietro quel viaggio perché quell’incontro, nel villaggio di Watinoma, ha generato in me un affetto grandissimo per quella popolazione». Ad un mese dal rientro ad Olbia tornerà a Watinoma con i primi aiuti (una donazione di trecento stuoie) ed oggi, per proseguire una storia di solidarietà che non si è mai interrotta, la Ricci, ha voluto rendere noto il progetto. Nel frattempo, infatti, tanti altri hanno abbracciato la causa, come la comunità di Berchidda, l’Istituto comprensivo di Ozieri e i Lions del Goceano, che, quest’anno, hanno accolto il progetto di sostenere i bambini fornendo un importante  incentivo allo studio; insieme  a diversi benefattori sparsi nell’Isola e nella Penisola sono circa 102 gli studenti e studentesse che ricevono un aiuto. Ospite dell’associazione Amici della Biblioteca Civica Simpliciana, la Ricci ha raccontato il villaggio e delineato la prossima missione che punta alla realizzazione di tutta una serie di microprogetti e al reperimento di fondi.

«L’anno scorso, su suggerimento di Cristina, abbiamo organizzato una serata di beneficenza – ha raccontato Angelo Crabolu dei Lions del Goceano che hanno finanziato la mensa della scuola del villaggio per l’intero anno - Per noi è stata una grande soddisfazione e un’emozione ricevere il prezioso manufatto che ci hanno mandato come riconoscimento.  Colgo l’occasione per ricordare che per proseguire i progetti stiamo organizzando la serata benefica del 5 gennaio».  Tra le attività, già state finanziate, la simbolica gara, “Coup de pédale”, che metterà in palio le biciclette per raggiungere la scuola e superare le enormi difficoltà della distanza, e l’acquisto di diversi strumenti per salvaguardare la tradizione musicale del posto. Inoltre previsti due progetti sociali, le “Champ collectif”, che prevede l’acquisto di cinque asini con carri, attrezzattura varia, sementi e fertilizzanti per la coltivazione di un campo nel villaggio, e un “Centre de tissage” dedicato alla tessitura del cotone, di cui il Burkina Faso è produttore.

«Ci tengo che si stabilisca un rapporto duraturo e di solidarietà – ha poi concluso la Ricci - spero che negli anni futuri più persone possano andare sul posto perché lì troveranno degli amici e tante cose da fare. Un obiettivo sarebbe quello di realizzare un ambiente dove un volontario si possa stabilire per alcuni mesi ma l’importante è che si metta in evidenza l’umanità che contraddistingue la missione, non un atto di carità ma sostegno ai bisogni educativi della comunità».

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