Processo lampo per il presunto raggiro stile Totòtruffa che nel 2019 era finito sui giornali di mezzo mondo e in tantissimi meme (QUI LA NOTIZIA). Il gup di Tempio ha chiuso il caso del cinghiale congelato, assolvendo i protagonisti della vicenda “per la particolare tenuità del fatto”, ossia per le esigue potenziali conseguenze e pericolosità della condotta degli imputati. 

Quattro anni fa il personale del Corpo Forestale aveva denunciato due persone, un uomo di 56 anni, di Sorso, e l'amico di 49 anni, di Sennori. I due, secondo la Procura gallurese, avrebbero utilizzato un cinghiale (si legge nel capo di imputazione “in buona parte congelato”) per simulare un incidente stradale, causato dall’impatto con l’animale (nei pressi di Vignola, Aglientu), e ottenere così il rimborso previsto dalle leggi regionali.

Nel fascicolo c’è tutta la storia della presunta tentata truffa alla Regione. ll raggiro è stato sventato dal personale del Corpo Forestale e da un veterinario. Sul luogo dell’incidente non vennero trovate tracce di sangue (in strada e sulla carcassa del cinghiale). E quando il veterinario iniziò le operazioni per prelevare la milza dell’ungulato (al fine di eseguire accertamenti sulla positività alla Peste suina) si accorse che le viscere erano ghiacciate. Il pm ha chiesto la condanna a meno di un anno di reclusione, ma la sentenza è stata di assoluzione. 

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