Sestu, i “Gatti di strada” non sono più invisibili: da un incontro inatteso a una speranza di salvezza
La solidarietà dei cittadini e l’appello alle istituzioni per le colonie feline non censite: «Serve un piano massiccio d’interventi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una pedalata di fine giornata si è trasformata in un appello alla solidarietà. È accaduto poche settimane fa a Corrado Sorrentino - consigliere comunale a Cagliari - e alla sua compagna Carla Portas, che percorrendo in bicicletta un sentiero poco fuori il centro abitato di Sestu, si sono imbattuti in una scena inattesa: quaranta gatti di ogni colore e dimensione, accalcati lungo la carreggiata a rischio delle auto di passaggio. Una colonia non registrata che è stata ribattezzata affettuosamente “Gatti di strada”.
«Non potevamo proseguire. Erano vite esposte a un pericolo immediato. Dopo alcune chiamate, siamo riusciti a contattare una volontaria e a capire che quella non era un’apparizione casuale: i mici aspettavano cibo, riconoscendo chi da tempo si prende cura di altri gatti della zona», racconta Sorrentino.
Da quel momento è nato un percorso difficile ma inevitabile: attivare donazioni - tramite la piattaforma GoFoundMe - organizzare raccolte fondi, compilare una lista Amazon per cibo e medicinali, fino a improvvisare ricoveri domestici. «In casa mia – confessa Sorrentino – siamo arrivati a undici mici. In 72 ore abbiamo già sterilizzato nove gatti, e da settimana prossima riprenderemo con nuove catture per le cure veterinarie. Merito anche delle altre volontarie: Romina Orrù, che segue le colonie di San Gemiliano, Vicky Mereu, Valeria Orrù e Sara Serra».
Le associazioni animaliste, oberate di richieste, hanno dato una mano come possibile: “La strada verso casa” ha coperto parte delle spese di sterilizzazione, altre famiglie hanno prestato gabbie per la degenza, tanti cittadini hanno risposto con offerte di cibo, ricostituenti e farmaci.
«Nonostante diverse donazioni cospicue – ammette il consigliere – non siamo arrivati a grandi cifre, ma l’affetto e la generosità dei sestesi ci hanno colpito. Gli aiuti sono arrivati anche da persone di altri comuni. È grazie a tutti loro se siamo riusciti a muovere i primi passi».
Il problema, però, va oltre i confini di Sestu. Colonie feline non censite emergono in continuazione, segnalazioni arrivano da altre zone della città metropolitana, persino nei pressi di centri commerciali. «Questi animali nascono per morire di stenti o investiti – osserva Sorrentino –. Ma sono esseri viventi e meritano rispetto. Non è una questione di confini: ogni vita conta».
L’appello ora è rivolto alle istituzioni: «Serve un piano massiccio di interventi tra Comuni e associazioni. Da soli non ce la facciamo». Nel frattempo, la mobilitazione continua. I “Gatti di strada” non sono più invisibili: grazie alla generosità dei cittadini, hanno trovato un primo aiuto, e forse una speranza.