Al via la perizia sulla barca della tragedia di Giovanni Marchionni, la madre: «Voglio sapere perché è morto»
Conferito l’incarico per gli accertamenti sullo yacht della tragedia. Il sindaco di Bacoli: «Basta bugie, era lì per lavorare»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La pm di Tempio Milena Aucone ha conferito l’incarico per gli accertamenti tecnici non ripetibili sullo yacht della tragedia di Giovanni Marchionni. Le operazioni sono in corso a Tempio e nel porticciolo olbiese di Portisco. La madre del ragazzo di Bacoli (21 anni) ha scritto sui social: «Non ho paura della morte, credo che esista da sempre un giorno già segnato, ma se l'8 agosto non era il giorno del mio Giovanni, io voglio sapere perché è morto».
Anche il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook: «Ci stringiamo ancora più forte ad Ines, mamma di Giovanni Marchionni, che con un toccante e composto appello social chiede solo una cosa. La verità. “Io voglio sapere perché è morto”. Tutta la comunità bacolese, e tutti coloro che hanno preso a cuore questa storia di grande dolore, è compatta al fianco della famiglia del giovanissimo lavoratore che ha perso la vita su uno yacht in Sardegna. Lo scorso 8 agosto. Oggi, nel porto di Marina di Portisco, si terrà la perizia al vano motore ed ai bagni della barca sotto sequestro, su cui è morto Giovanni, disposta dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Oggi, verrà a galla un nuovo pezzo di verità su questa storia ancora ricca di troppe ombre. Mentre la direzione generale dell'Inail Campania ha avviato un’indagine per accertare l'eventuale sussistenza di un infortunio sul lavoro. Di morte sul lavoro. Siamo tutti assolutamente fiduciosi dell’operato della magistratura. C’è però una cosa che non si può più accettare. Ascoltare gli avvocati dei proprietari dello yacht dire che questo angelo bellissimo, diventato figlio di tutti, era su quello yacht, in Costa Smeralda, in vacanza. Non si può ripetere una bugia mille volte, sperando che diventi la verità. Non ve lo consentiremo. Giovanni era lì per lavorare. Punto. Adesso diteci cosa è successo».