Si è aperta in un clima di tensione l'ultima udienza del processo per il presunto mancato allarme del Ciclone Cleopatra.

Il presidente del Tribunale di Tempio, Gemma Cucca, è stato costretto a sospendere il dibattimento per qualche minuto, dopo un acceso scontro verbale tra le difese e i legali di parte civile.

Le repliche sono state aperte dal pm Cristina Carunchio, che ha confermato le conclusioni del procuratore Domenico Fiordalisi.

Le parti civili sono state particolarmente dure contro gli imputati, in particolare contro l'ex sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli.

In aula sono presenti i familiari delle sei vittime olbiesi dell'alluvione del 18 novembre 2013.

I giudici dovranno decidere sulle ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

Gli altri imputati sono l'ex sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda, e quattro dirigenti pubblici, Antonello Zanda, Giuseppe Budroni, Gabriella Palermo e Federico Ferrarese Ceruti.

SENTENZA IN SERATA - Ultimi interventi e camera di consiglio già iniziata, il processo sui tragici effetti del Ciclone Cleopatra in Gallura è poi arrivato alle battute finali. Il presidente del Tribunale, Gemma Cucca, ha annunciato la lettura della sentenza per questa sera.

Il collegio dovrà decidere sulle posizioni di dei imputati, tra i quali gli ex sindaci di Olbia e Arzachena, Gianni Giovannelli e Alberto Ragnedda, accusati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

Dopo l'udienza, duro scambio di battute tra Giovannelli e il legale di parte civile, Mario Perticarà.

Perticarà, nel corso del suo ultimo intervento, aveva parlato di lottizzazioni di Giovannelli nelle zone colpite dall'alluvione. L'ex sindaco di Olbia ha reagito annunciando un'azione legale contro l'avvocato Perticarà.

Andrea Busia

IL DIVERBIO - VIDEO:

Un momento dell'udienza
Un momento dell'udienza
Un momento dell'udienza

LA PRECEDENTE UDIENZA:

RISCHIO ALLUVIONE, IL PROGETTO GIANO:

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